Il messaggio di accoglienza di papa Francesco secondo Andrea Riccardi, fondatore di Sant’Egidio, non è stato accolto in pieno dai fedeli. Un voto che evidenzierebbe la sconfitta della chiesa
Andrea Riccardi polemico nei confronti del voto che gli italiani lo scorso 4 marzo hanno espresso andando alle urne. Abbiamo visto che a trionfare sono stati Salvini e Di Maio:
“Sono state molto emozionali, hanno rivelato i sentimenti degli italiani: la rabbia e la paura. E hanno chiarito che alcune forza sono sintonizzate con la gente, altre no. Ecco in fondo il problema: questo è il voto di italiani che si trovano soli di fronte al futuro e reagiscono emotivamente”.
È chiaro il risentimento che Andrea prova nei confronti di chi ha votato per i due partiti antagonisti, che in qualche modo hanno coinvolto il parere di tutti gli italiani. Riccardi prova a fare un disegno di cosa hanno praticamente sintetizzato per la chiesa i voti degli italiani:
“Su questo risultato anche la Chiesa si dovrebbe interrogare: è la più grande rete di prossimità del Paese, è l’unica realtà che ha presidi in ogni angolo della società. Ma quale messaggio ha veicolato in questi anni? Non un messaggio di paura. Anzi: un messaggio di speranza, di apertura agli stranieri, addirittura di maggior integrazione europea – pensiamo ai discorsi di Papa Francesco.”
È evidente che gli italiani questa volta abbiano votato per il cambiamento. Le solite cose hanno stancato, c’è una voglia di rinnovamento e di innovazione. Poi però cerca di ridimensionale la sua critica e di ridurre il raggio:
“Non dico che abbiano votato contro la Chiesa, ma hanno dimostrato una diversità evidente e sentimenti di autodifesa, diversi dai messaggi ecclesiali.”
Riccardi si rifà sicuramente a quanto il papa ha sempre invogliato a fare: ovvero avere sentimenti di misericordia nei confronti di chi ha meno possibilità e mezzi per sopravvivere. Papa Francesco ha sempre promosso l’accoglienza per i migranti. E anche gli altri papi hanno detto sempre questo, come Wojtyla.
Andrea Riccardi prova a trovare la causa di questo sentimento fratturato, tra religione e stato. Innanzitutto si dice convinto del fatto che i due partiti non siano solo frutto di un movimento nato dai social e con i social ma che nasca esattamente dall’insoddisfazione popolare e dall’esigenza di un contatto diretto tra governo e cittadini:
“Non c’è stata la capacità di intercettare e dialogare con le paure, di sciogliere la rabbia. Mentre sono convinto che Lega e M5S non siano solo un fenomeno social: hanno fatto più politica in mezzo alla gente. Per questo, oltre che di sconfitta del Pd, parlo in qualche modo di sconfitta della Chiesa.”
Riccardi continua poi usando termini molto forti:
“C’è un voto cattolico che è andato alla Lega o a M5S: non dico che debbano essere scomunicati, ma il messaggio della Chiesa non ha avuto rilevanza per loro. Questo risultato significa però che il Carroccio è stato più rassicurante. E che la cultura dell’accoglienza mi sembra molto in crisi di fronte alla paura e alla rabbia della gente.”
Per Riccardi, risultati come questi erano prevedibile, è evidente il malcontento dei cittadini.