Poche ore fa, un altro uomo anziano è morto dopo il ricovero: ad ucciderlo il meningococco C che torna a fare vittime dopo un anno senza decessi
È deceduto dopo il ricovero nel reparto di terapia intensiva di Torregalli, nella notte fra lunedì e martedì scorsi. I medici hanno dato la spaventosa diagnosi: sepsi meningococcica fulminante. Un’infezione che inizialmente si presenta con sintomi simili alla classica influenza o al raffreddamento. Molte persone, infatti, accusano febbre e mal di gola. Bastano però degli esami specifici però per diagnosticarla. La meningite provoca anche la comparsa sulla pelle di macchie rosse di diverse dimensioni, le lesioni pettecchiali.
L’uomo deceduto aveva ottant’anni e le sue condizioni di salute erano impeccabili. Aveva però quella che sembrava essere a tutti gli effetti una semplice influenza. Le sue condizioni sono però peggiorate di colpo lunedì scorso. E proprio in serata che sono apparse le macchie scure sulla pelle.
La corsa in ospedale e le cure intensive, con antibiotico in vena, che purtroppo non è servito a salvargli la vita. Ovviamente, i sanitari e i familiari sono stati sottoposti a profilassi antibiotica. Il risultati della genotipizzazione sono arrivati martedì scorso: a colpire l’anziano, che a quanto risulta non era vaccinato, è stato ancora una volta l’orribile batterio meningococco di tipo C che ha provocato lo scoppio de caso Toscana con 30 casi e 7 decessi nel 2016: 40 complessivi, tra cui gli altri ceppi – e 31 casi – 38 globali contando gli altri sottotipi – con 6 morti nel 2015. È da lì che è partita l’emergenza vaccinazione di massa.
Tutti hanno cominciato a cercare cosa abbia provocato l’esplosione del ‘cluster’ epidemico nella nostra regione, decisamente concentrato nelle aree di Firenze, Prato ed Empoli. Sebbene non torni l’incubo meningite, ogni nuovo infettato dal batterio mette in allarme la popolazione: la malattia è particolarmente temuta perché il meningococco causa sepsi, una grave infezione sistemica che colpisce l’intero organismo e può portare a estreme conseguenze: spesso anche a causa di un’elevata resistenza agli antibiotici. Adesso, con il caso dell’anziano, sale a 5 il numero di contagiati (4 da meningococco C, 3 decessi). L’anno scorso, il numero totale era rientrato a 17 (sempre con una netta prevalenza di ceppo C, ma senza nessun morto). L’assessore regionale al diritto alla salute, Stefania Saccardi, dichiara:
“Questo decesso ci addolora, e nonostante il numero dei casi stia rientrando nel novero di quelli attesi, non abbiamo abbassato la guardia: la vaccinazione di massa è l’unica arma che abbiamo per fermare la diffusione del meningococco C”.
L’assessora ricorda l’importanza della vaccinazione, ormai estesa a tutti in forma gratuita, prorogata anche per il 2018 fino al 31 dicembre.