Un morta quasi annunciata, quella di Fabrizio Frizzi:
il 23 ottobre scorso era stato colto da ischemia, durante la registrazione di una puntata del programma «L’Eredità». Venne ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma dove fu dimesso alcuni giorni dopo. Il conduttore tornò in tv a dicembre, sempre alla guida del programma di RaiUno. «L’Eredità è una gioia, fa bene anche al fisico. L’adrenalina sento che mi aiuta a stare meglio». Lo scorso 5 febbraio aveva compiuto 60 anni. Parlando della malattia disse: «Non è ancora finita. Se guarirò, racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca. Ora è la ricerca che mi sta aiutando».
L’ictus colpisce oltre 15 milioni di persone all’anno nel mondo, provocando 6,7 milioni di decessi, e rappresenta il 12% di tutte le cause di morte a livello globale. Nel 90% dei casi è prevenibile. Le tre ore che seguono i primissimi sintomi dell’ictus sono cruciali, ma molte persone giovani rischiano di dare poco peso ai primi sintomi.
L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue al cervello si interrompe all’improvviso per l’ostruzione di un’arteria – ictus ischemico . o, più raramente, per la sua rottura il cd ictus emorragico. Senza un intervento immediato, nelle primissime ore dalla crisi, che riporti ossigeno alla parte colpita, i neuroni iniziano a morire: questo può comportare una grave disabilità e addirittura la morte. Per prevenire l’ictus bisogna dire addio alle cattive abitudini come fumo, sedentarietà e alimentazione scorretta. Con un sano stile di vita, infatti, è possibile ridurre il rischio addirittura fino all’80%, un risultato impossibile da ottenere con qualsiasi altro intervento di tipo farmacologico o chirurgico. Ad affermarlo sono gli esperti dell’American Heart Association, che hanno stilato le nuove linee guida per la prevenzione primaria dell’ictus pubblicate dalla rivista Stroke.