È scomparso all’età di 71 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore Emiliano Mondonico: tra le sue più grandi conquiste, riportò anche in A la Cremonese dopo 54 anni
Emiliano Mondonico ha lasciato la famiglia a 71 anni. Il grande allenatore lottava col cancro da sette anni, con rabbia come quando era in panchina. Emiliano Mondonico era così, un’icona nazional-popolare quello degli anni ‘90. Un tipo sicuramente molto stravagante, ma decisamente generoso. Quando era lui a dare i calci ad un pallone sul campo, si faceva squalificare apposta per non perdere il concerto dei Rolling Stones al Palalido di Milano.
Ma tra i suoi idoli c’erano anche i Beatles, infatti tra i suoi sogni c’era quello di seguire a Liverpool l’amata Atalanta che nel dicembre dello scorso anno ha vinto sull’Everton. Il suo amore per il calcio lo portava spesso ad avere reazioni particolarmente peperine, celebre il suo gesto contro l’arbitro (alzò una sedia in segno di stizza). Amatissimo da tutti tifosi e non tifosi. Ha combattuto estenuamene contro la malattia, con quattro interventi, l’asportazione di una massa tumorale di sei chili, di un rene, di un pezzo di intestino.
Era intenzionato a sopravvivere e ce l’ha fatta fino a poche ore fa. A chi lo amava diceva:
“Il calcio mi dà la forza di per continuare la sfida”.
Aveva spento le 71 candeline solo 20 giorni fa. Aveva giocato nella Cremonese, a Torino, a Monza, nell’Atalanta e di nuovo nella Cremonese. Come allenatore, invece, nel 1984 riporta la Cremonese dopo 54 anni in A, nel 1988 fa salire l’Atalanta ed è protagonista di una straordinaria corsa fino alle semifinali di Coppa Coppe col Malines. Una carriera piena di successi terminata nel 2012 con l’abbandono del calcio professionistico.
È diventato il testimonial del Csi e dei suoi valori di lealtà sportiva e rispetto per gli altri. Per passione allenava i ragazzi delle medie di Rivolta, gli ex alcolisti e degli ex tossicodipendenti. Ovviamente, faceva anche da commentatore in tv, sempre con la stessa passione.