Fabrizio Frizzi ha nascosto a tutti la sua malattia che gli è risultata letale. Lui ha voluto tacere a riguardo fino all’ultimo, tanto che solo dopo il decesso si è saputo tutto.. I famigliari e gli amici più intimi ovviamente ne erano a conoscenza. Anche la Rai lo sapeva.
A chi gli ha chiesto qualcosa dopo il 23 ottobre ha risposto cosi: “La mia guarigione? Non è ancora finita. Se guarirò, racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca”.
Cosa voleva dire con queste parole? Ora capiamo: intendeva dire che era malato e non c’era cura. Si tentava di curarlo ma l’esito era disperato. Dopo la notte terribile del suo addio queste parole appaiono chiare. Lo erano meno quando vennero pronunciate, perché Fabrizio non intese attirare l’attenzione su questo.
“Dopo il 23 ottobre – giorno del malore – ho visto la vita assottigliarsi” disse in un’altra occasione “ammesso che continui – la vita – faccio valutazioni importanti sul vivere i rapporti che contano, non disperdo più il tempo, privilegio le cose fondamentali“. Frasi chiarissime, lette così, ma che lui delicatamente “nascose” in una forma più sfumata: “Fino al 23 ottobre scorso pensavo ai miei 60 anni come a un’età ideale, in cui sei maturo, puoi fare le scelte giuste, pur sentendoti ancora fresco e giovanile”, diceva al quotidiano in un’intervista pubblicata il 25 gennaio, “Dopo la visuale è leggermente cambiata: vedi la vita assottigliarsi, ammesso che continui, si fanno valutazioni importanti sul vivere i rapporti che contano, non disperdi più il tempo, si privilegiano le cose fondamentali“.
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