Finalmente la verità sulla sindrome che ha provocato la morte del calciatore Davide Astori: i medici hanno rivelato alcuni dettagli relativi alla patologia dell’atleta che potrebbero aiutare a diagnosticarla meglio in futuro
Dall’Irccs Policlinico San Donato di Milano arriva la notizia circa la reale causa della morte di Davide Astori, il calciatore scomparso. Il Capitano della Fiorentina sembrava essere in ottima salute, ma il suo cuore ha smesso all’improvviso di battere, nel sonno. stanza di albergo. Finora la causa della sua morte, sembrava essere la bradiaritmia, secondo quanto rivelato dall’autopsia. Eppure, nonostante le analisi e gli esami fatti in precedenza, non era emersa alcuna anomalia. In quanto atleta, Davide doveva ordinariamente sottoporsi a degli esami specifici.
L’Irccs Policlinico San Donato di Milano fornisce oggi una possibile soluzione con l’analisi della “sindrome di Brugada”, una malattia per fortuna molto rara del cuore che può però provocare la morte improvvisa anche in soggetti apparentemente sani. Secondo uno studio, pubblicato sulla rivista Journal of the American College of Cardiology, si può scoprire questa malattia sin dall’infanzia. È un’anomalia che evidenzierebbe la sua presenza. Non si rivela purtroppo attraverso esami diagnostici di routine. La “sindrome di Brugada” è una delle bradiaritmie per cui potrebbe essere morto Davide Astori.
È comunque un’anomalia presente sin dai primi anni di vita sulla superficie epicardica del ventricolo destro e provoca l’insorgere di aritmie ventricolari potenzialmente letali che possono arrivare lungo tutto l’arco della vita. In genere, la diagnosi si effettua attraverso un elettrocardiogramma oppure durante uno screening cardiologico che in genere viene effettuato quando si verifica una morte improvvisa di un parente. Il tipo di anomalia è diversa in ogni paziente, e quindi anche la percentuale di morte improvvisa che dipende sia dalla dimensione del substrato elettrico anomalo, sia dal grado di compromissione dei canali del sodio delle cellule che lo caratterizzano. I ricercatori dell’Itccs Policlinico San Donato hanno dimostrato che basta un’area anomala di 4 cm quadrati per provocare un’aritmia potenzialmente mortale. Ecco quanto specifica Carlo Pappone, direttore della U.O. di Aritmologia del San Donato:
“Abbiamo evidenziato la possibilità di eliminare quelle isole di tessuto elettricamente utilizzando delle onde di radiofrequenza di breve durata, con lo scopo di riportare quelle cellule a un corretto funzionamento elettrico. Fino ad ora, 350 pazienti sono stati sottoposti a tale procedura, mostrando la completa normalizzazione dell’elettrocardiogramma. Inoltre, nessuno di loro ha presentato alcun sintomo o aritmie ventricolari”.
Nel test:
“Sono stati arruolati sia pazienti sopravvissuti a un arresto cardiaco sia pazienti con sintomi sfumati. Ciò che può accadere durante la vita di questi pazienti è stato simulato: cellule dormienti che all’improvviso durante la febbre o dopo pasto abbondante o durante il sonno, possono “esplodere” generando la completa paralisi elettrica del cuore con conseguente arresto e morte improvvisa. Questo studio dimostra che i sintomi e l’elettrocardiogramma non sono sufficienti, da soli, a identificare i pazienti a rischio, poiché spesso il primo sintomo può essere la stessa morte e, in circa i 2/3 dei casi, l’elettrocardiogramma è completamente normale”.