“Vuoi venire a stuprarla mentre dorme?”
Non c’è limite all’orrore che caratterizza la triste vicenda di Pamela Mastropietro, dettagli sempre più tristi emergono tutte le vole che la Procura scava a fondo.
L’ultima scoperta ha dell’incredibile: Oseghale avrebbe violentato la giovane Pamela Mastropietro, che si trovava sotto l’effetto di stupefacenti da lui forniti, nel suo appartamento!
A confermarlo sono le parole intercettate di un altro sospetto, Lucky Awelima, che afferma di aver ricevuto una telefonata da Innocent Oseghale il giorno 30 gennaio. Poche parole, secche, che il primo rivolge all’altro:
“Vuoi venire a stuprare una ragazza che sta dormendo?”
chiede Oseghale ad Awelima (che si è rifiutato). Quella ragazza è Pamela, poi ammazzata dal branco, fatta a pezzi e gettata in due trolley nel fosso accanto alla strada.
Awelima si è tradito
Awelima stesso ha rivelato il contenuto agghiacciante di quella telefonata, mentre si trovava in prigione: non sapendo di essere ascoltato, parla con Desmond Lucky nel carcere di Ancona e gli rivela l’orrore.
Del Dna di Oseghale è stato trovato, infatti, sul corpo di Pamela: ma difficile dire se fosse stata violentata, dato che le bestie l’avevano ridotta a pezzi e lavata con la candeggina.
Il dialogo in questione, diffuso poi alla stampa, è contenuto nella nuova ordinanza di custodia cautelare per omicidio a carico di Oseghale, che si trova in galera ad Ascoli Piceno.
In un’altra conversazione Awelima avrebbe ammesso di sapere che Pamela era stata stuprata.
Inizialmente Oseghale era stato accusato di vilipendio, occultamento e distruzione di cadavere; ora si è aggiunto il reato di omicidio volontario, e probabilmente anche di violenza sessuale. Il ritrovamento di Dna e la scioccante intercettazione infatti potrebbe permettere l’incriminazione di Oseghale anche per lo stupro della povera 18enne.
A questo punto resta solo il Gip che ritiene che il rapporto sessuale fra Pamela e il nigeriano fosse consenziente, mentre la Procura, dopo aver rilevato che la giovane era sotto effetto di droga, ritiene che non fosse in grado di accettare o rifiutare il rapporto.