Stamane, alle 10:40 circa, se nè andato un altro motociclista. Un’altra anima è volata via, un’altra moto si è schiantata a terra, ancora, per colpa dell’asfalto in pessime condizioni. Pensare che proprio poco fa abbiamo parlato della situazione dell’Abruzzo , dove a causa della perdita della vita di un altro centauro, per via di una buca, si è deciso di vietare il transito alle bici e alle moto, invece di rifare l’asfalto.
Elena A., aveva appena 26 anni. Lei, perché questa volta era una “bikerina”, ha perso il controllo della sua Honda Hornet blu sulla via Ostiense, presso il Lido di Ostia (RM), all’altezza di uno dei luoghi più “spensierati”, più ludici della zona, il Cineland, un posto dove si vanno a vedere film, dove si gioca con i video games, dove ci si svaga. Un attimo, un momento, la ragazza perde il controllo della moto per via delle pessime condizioni dell’asfalto, ed impatta su un altro nostro nemico, il guard rail. Non c’è più nulla da fare per lei. In questo momento è in sella altrove…
Ora però, cosa accadrà? Metteranno il limite di 30 orari, così possono lavarsene le mani, con un cartello che segnala la pericolosità dell’asfalto, in queste condizioni dall’ormai già superato inverno? Oppure penseranno di non far transitare più le moto, magari è più semplice. O meglio ancora, in un attimo di lucidità, qualcuno deciderà di far rifare l’asfalto? Utopia… forse. In quanti ancora ne devono morire? Ci siamo recati sul luogo, e pochi metri prima, vi è dietro un curvone un guard rail che funge da spartitraffico tra la via del Mare e via dei Romagnoli (la parallela della via dove è accaduto il sinistro), già “incidentato”, contorto, una lamiera letale che ora sta a 15 cm dall’asfalto e che sta “aspettando” la prossima vita. Che schifo…