Una storia incredibile arriva dagli Stati Uniti. Trenton McKinley, 13enne di Mobile, in Alabama, un ragazzino affetto da un male apparentemente incurabile, è incredibilmente sopravvissuto quando ormai i suoi genitori erano pronti a far partire l’iter per staccare la spina dei macchinari che lo tenevano in vita. Un miracolo, come anche lo hanno definito i medici. Da settimane il giovanissimo era in coma in un letto d’ospedale e da qualche giorno era stato dichiarato “cerebralmente morto”. I suoi organi, inoltre, erano pronti ad essere destinati a cinque bambini in attesa di trapianto.
All’improvviso, però, il risveglio. Trenton comincia a respirare da solo e a dare segni inequivocabili di reazione. I medici, sbalorditi, ancora oggi non si spiegano come Trenton possa avercela fatta a risalire dall’abisso. L’incidente che stava per costare la vita al ragazzino è avvenuto a marzo, quando Trenton, che era su un trailer trainato da un amico a bordo di un dune buggy, dopo un incidente era stato scaraventato a terra e aveva sbattuto la testa sul cemento. Da quel momento in poi, il buio. Ricoverato d’urgenza in ospedale con sette fratture al cranio, fin da subito non sembrava avere molte speranze e anche se fosse riuscito a sopravvivere non sarebbe mai più tornato normale.
”C’erano cinque bambini in attesa di trapianto – racconta la madre, Reindl – Vista la situazione, e stando alle previsioni dei medici, sembrava ingiusto accanirsi nel tentativo di mantenerlo in vita a tutti i costi, anche perché i suoi organi si stavano danneggiando sempre più”. Come detto, però, il ragazzino è incredibilmente tornato a respirare autonomamente, piano piano svegliandosi e ricominciando anche a parlare. Ora la situazione ovviamente non è del tutto positiva, ci vorrà tanto tempo per arrivare a un recupero completo, ma sicuramente è meglio di qualche settimana fa. Trenton ha perso 20 chili, soffre ancora di dolore ai nervi, ha convulsioni quotidiane e, dopo tre interventi al cervello, ha bisogno di un’altra operazione al cranio, ma il peggio per lui è passato.
”Il fatto che io sia di nuovo qui non ha altra spiegazione se non Dio. Non c’è un’altra possibilità – ha detto il giovane recentemente -. Persino i medici lo hanno detto. Potrei mettere patatine e salsa lì dentro e mangiarle direttamente da lì – dice scherzando, riferendosi alla profonda ammaccatura che attualmente si ritrova sulla testa -. Eviterei di usare piatti e nessuno dovrebbe più lavarli per me, ma mia madre non vuole lasciarmelo fare”. Su Facebook è stata avviata intanto una raccolta fondi per pagare le spese mediche di Trenton: finora sono stati raccolti oltre 3.300 dollari su un obiettivo di 4.000.