Una rivelazione molto dolorosa e triste, segue una notizia che sembra quasi impossibile da accettare: la morte volontaria di Alessandra Appiano. Una fine sconvolgente, di una dolce e meravigliosa amica, che le bellissime parole dedicate a lei espresse nelle ultime ore dalle persone che l’hanno conosciuta rendono ancora più difficile da accettare. Tra queste Cristina Parodi, che l’ha ricordata con pochi ma significativi tratti: «Emanava una luce di grazia, intelligenza ed eleganza. Non riesco a crederci. Mi piaceva tanto. Mai banale, pacata nei toni ma acuta e profonda nelle discussioni»
Nelle ore seguita a quella notizia sconvolgente è emerso un particolare sulla sua morte. Qualcosa sarebbe accaduto negli ultimi giorni. In post su Facebook del 26 aprile, solo pochi giorni fa la scrittice aveva annotato: «Per la prima volta in vita mia getto la spugna su un impegno di lavoro. Vuol dire che devo prendere atto di essere troppo stanca. E che devo prendermi cura di me, e volermi bene anche da negazione della wonder woman. Un abbraccio a tutti gli esseri umani che si sentono fragili in questo periodo…». Annalisa Monfreda direttrice del settimanle “Donna Moderna”, dove Alessandra gestiva una rubrica letteraria ha rivelato che la collega le aveva chiesto un periodo di riposo, scrivendole, tra le altre cose: “Ho tirato troppo la corda, mi sono sentita crollare“.
Un crollo che avrebbe avuto come conseguenza un ricovero presso una clinica di Milano. E lì, stando alle ultime indiscrezioni, sarebbe avvenuto. Quindi Alessandra Appiano è riuscita a esprimere il proprio dolore, almeno negli ultimi giorni, e a chiedere aiuto. Ma non è bastato, tanto era forte il dolore con cui stava combattendo.
Su questo turbamento, che è e resterà un mistero, le parole piene di amore e rispetto delle amiche. Monica Leofreddi ha scritto, con il cuore in mano: «Sgomento, dolore per la scomparsa di Alessandra Appiano. Cosa è successo amica mia? Perché?». Scrive Simona Ventura: «Non pretendo di sapere il perché. Ti auguro però la pace». Enrica Bonaccorti si è espressa coon queste parole «Tesoro mio, non è tempo di perché, solo di dolore, ma sappiate che Alessandra Appiano era davvero bella e buona, intelligente elegante generosa sempre allegra e serena. Ma nessuno conosce il fantasma che ci abita. Addio meravigliosa amica ‘di salvataggio’. Indimenticabile». E’ c’è anche Paola Saluzzi a parlare il linguaggio degli affetti: «Che dolore. Alessandra. Riposa in pace, sentendo l’abbraccio di chi ti voleva bene».
Sembra davvero un unico abbraccio, quello che sta ricevendo Alessandra. Tardivo, certo, per la sua vita terrena. Nessuna parola può restituirla ai suoi affetti. E’ un abbraccio pieno di rimpianto. Perchè c’è la morte a frapporsi. Ma non sembra inutile, perchè ci restituisce un ritratto pieno e meraviglioso di una donna vera, nella sua sensibilità e fragilità. E la rende ancora più amabile, nonostante l’enorme distanza che ora l’allontana dai suoi cari. Persone che porteranno sembre con loro lo struggente desiderio di rivederla in quella «luce di grazia» a cui lei sembrava già appartenere, mentre su questa Terra sorrideva alle sue amiche.