Corinne Clery : “mio figlio ha provato a soffocarmi”

Corinne Clery nell’intervista a “Vieni Da Me” parla del rapporto morboso con il suo unico figlio:” Ho dovuto abbandonarlo perché il rapporto mi soffocava”

Corinne Clery , famosa attrice francese, durante un’intima intervista a ” Vieni da me” ha raccontato alcuni particolari della sua vita, alle presentatrice Caterina Balivo.

La bella attrice infatti, ha parlato non solo della sua vita e della sua carriera professionale, ma ovviamente si è soffermata anche sul figlio Alexandre avuto dal matrimonio con Hubert Wayaffe.

Ma le sue non sono state parole di una mamma dolce e premurosa con il proprio figlio, anzi , tutt’altro; pare infatti che i due da un po di tempo non andassero molto d’accordo. La stessa Corinne, infatti, durante l’intervista dichiara di non vedere il figlio da almeno due anni e mezzo, e aggiunge, di non sentirne la mancanza. Una rivelazione assurda, che ha lasciato il pubblico di “Vieni da me” senza parole.

Corinne Clery: il rapporto con mio figlio mi soffocava

L’attrice racconta inizialmente  di un rapporto molto bello con il figlio, ma qualcosa è cambiato, tanto da spingerla ad un allontanamento forzato dal figlio Alexandre, ed infatti racconta:

“Fino a 30 anni, abbiamo avuto un rapporto meraviglioso e adesso no. I figli cambiano e bisogna lasciarli andare. Quando è morto Giuseppe, lui si è lasciato con la compagna e io gli ho aperto le porte di casa, anche per dare un equilibrio alle mie nipoti. Mi sono occupata di loro e lui si è occupato di me. La convivenza andava bene fino a quando sono andata a vivere in campagna. Voleva essere il mio padrone, voleva decidere per me, mi sentivo soffocata.”

Non ha specificato cosa fosse cambiato tra lei e il figlio, ma ha solo aggiunto che il rapporto è degenerato al punto tale, da farla ammalare psicologicamente, ed infatti aggiunge:

Poi sono successe un po’ di cose bruttine e ho dovuto dirgli: “Ognuno ha la sua vita”. Mi sono ammalata. Per colpa del nostro rapporto così malato, mi è venuta una malattia psicosomatica per dieci mesi. Ho detto “Non posso più, mi devo salvare”. C’è stata una reazione antipatica da parte di Alexandre.

 

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