Una vicenda agghiacciante quella accaduta ad Acatlàn, in Messico, dove un ragazzo di 21 anni e un uomo di 43 anni, sono stati brutalmente uccisi dai loro concittadini, riunitisi in massa, a seguito di una falsa accusa, circalata su WhatsApp. Scopriamo insieme di cosa erano stati accusati gli uomini.
Si chiamavano Ricardo e Alberto Flores, rispettivamente nipote e zio, brutalmente assassinati dalla folla inferocita di Acaltàn, a seguito di una fake news circolata sul loro conto secondo la quale i due sarebbero “rapitori di bambini e trafficanti di organi”.
L’accusa fake su WhatsApp
L’accusa, è partita in seguito all’avvistamento dei due uomini fuori da una scuola elementare i quali hanno alimentato una serie di messaggi iniziati a circolare come una catena incessante su WhatApp:
“Attenzione, un’ondata di rapitori di bambini sono entrati nel Paese.Sono coinvolti nel traffico di organi; nei giorni scorsi minori dai 4 ai 14 anni sono stati trovati morti.Gli esami dei corpi hanno rivelato che erano vuoti: gli organi sono stati rimossi e venduti”
I due uomini vengono arrestati in seguito alla segnalazione ed interrogati. Usciti dal comando di polizia, Ricardo e Antonio Flores ritrovano dinanzi a loro la comunità riunita in massa , e sotto i flash delle videocamere degli smartphone e gli occhi della madre del ragazzo, hanno ricoperto i due uomini con della benzina e gli hanno dato fuoco.
Maria, madre di Ricardo “Guardate come li avete uccisi. Voglio giustizia per i miei cari”
Maria, madre di Ricardo ha assistito impotente al brutale assassinio del figlio e del cognato Antonio, i quali quella mattina si erano recati fuori città per acquistare del materiale da costruzione, in quanto stavano lavorando insieme alla costruzione di una casa.
Maria parla del figlio Ricardo, come un bravo studente di giurisprudenza, un ragazzo buono che “amava le farfalle”, e per cui avevano fatto tanti sacrifici per mantenere i suoi studi a distanza. Parla poi del cognato Antonio, un contadino e gran lavoratore.
Un’accadimento davvero sconvolgente, che ci fa capire quanto le nuove tecnologie siano potenti, e quanto siano pericolose se usate in maniera impropria.