Francesco Bonazzi giornalista di Panorama, sta portando avanti un inchiesta sul caso di Omicidio di Sarah Scazzi, la giovane uccisa 8 anni fa ad Avetrana il 26 Agosto 2010, per scoprire la verità su un caso chiuso ma che ancora oggi porta con se numerosi dubbi.
Dopo la pista sulla partecipazione di Sarah Scazzi ad una festa nel villino al mare di famiglia, ora Francesco Bonazzi, giornalista di Panorama parla di un altissimo tasso di assunzione di psicofarmaci da parte dello zio di Sarah Scazzi, Michele Misseri, condannato per occultamento e soppressione di cadavere, e noto per le numerosissime versioni sull’accaduto. Infatti, il contadino di Avetrana, inizialmente confessò di essere stato lui ad assassinare la ragazza per poi accusare la figlia e cugina di Sarah, Sabrina Misseri.
Francesco Bonazzi, “Michele Misseri ha implorato di di non essere imbottito di psicofarmaci almeno alla vigilia degli interrogatori…”
Secondo quanto rivela Bonazzi su Panorama Michele “Misseri è un detenuto che ha pescato a piene mani dal carrello della felicità” , facendo riferimento agli psicofarmaci che vengono dati ai i detenuti in carcere, al punto di “lamentarsene ai colloqui in carcere con l’altra figlia, Valentina, e con la moglie Cosima – dice il giornalista Francesco Bonazzi, riportando ciè che è emerso dagli atti del processo -. Tanto da implorare di non essere imbottito di psicofarmaci almeno alla vigilia degli interrogatori con il pubblico ministero. Tanto che, nonostante Misseri sia in isolamento, un compagno di detenzione si preoccupa del suo rimbambimento e lo descrive accuratamente su un quaderno”.
Michele Misseri, Il colloquio con la figlia Valentina
Secondo quanto emerge dal colloquio con la figlia Valentina, avvenuto il 25 Ottobre 2010, il quale fu trascritto dai carabinieri, Michele Misseri nel corso dello stesso inizia a mostrarsi confuso mentalmente, al punto da scusarsi e affermare:
“Non mi ricordo per il fatto dei farmaci, è normale”
Valentina però stupita dalla cosa, che non le sembra nella norma chiede al padre come mai assumesse determinati farmaci. A questo punto Michele Misseri risponde:
“Me li devono dare per forza. Hanno detto che li devo prendere”
“Io imbottito stavo! Erano dei farmaci per fare effetto la notte, ma la notte non hanno fatto proprio niente… hanno fatto effetto la mattina e pensa che un altro po’ prima di andare all’interrogatorio buttavano la porta a terra… Io non ci stavo capendo niente. Io non sapevo proprio cos’era“.Inoltre secondo quanto riportato all’interno del diario del compagno di cella, Clemente Di Crescenzo, con cui Misseri si era confidato, il contadino di Avetrana era apparso parecchio dispiaciuto del fatto che la figlia Sabrina fosse in carcere, pur essendo innocente e che lui aveva “fatto quelle dichiarazioni solo perché confuso dagli psicofarmaci“.