Nelle ultime ore è venuto a mancare Antonio Megalizzi, il giovanissimo giornalista italiano, 29 anni, ferito con un colpo di pistola alla testa durante l’attentato a Strasburgo. Un dolore immenso e un vuoto incolmabile, per una morte improvvisa e ingiusta. Gli amici, sconvolti dall’accaduto, hanno dedicato lui una toccante lettera. Ecco cosa hanno scritto a Megalizzi.
Non è riuscito, Antonio Megalizzi, a leggere la toccante lettera scritta dai suoi amici e colleghi, affissa alla porta della sua casa a Trento. Il testo toccante e commovente, invitava il giornalista “a resistere e a ritornare a impegnarsi per un’Europa con meno confini e con più giustizia”.
Ma le condizioni del giovane sin dall’inizio sono risultate disperate, il colpo alla testa, giunto sino al midollo spinale, è stato per lui fatale.
Gli amici di Antonio, “Se potessi fermare il tempo…”
Un testo toccante, piena d’amore, verso il giornalista deceduto dopo diversi giorni di coma all’Ospedale Francese di Hautepierre . Ecco la lettera scritta e mai letta, da Antonio Megalizzi:
“Se potessi fermare il tempo lo farei per te amico mio, perché i tuoi momenti più belli regalassero ancora ai tuoi giorni una gioia sempre viva. Se potessi prendere i tuoi problemi li lancerei nel mare e farei in modo che si sciolgano come il sale. Ma adesso sto trovando tutte queste cose improponibili per me, non posso fermare il tempo, costruire una montagna, o prendere un arcobaleno luminoso da regalarti. Così Antonio lasciami essere ciò che so essere di più: semplicemente un amico che ti resta vicino”
La lettera anonima viene dedicata “Al nostro amico Antonio”.
Antonio Megalizzi, il racconto agghiacciante di due studentesse universitarie sulla sua morte
Antonio Megalizzi, era arrivato Domenica 11 Dicembre in occasione di un progetto internazionale di radio universitarie per conto di Europhonica. Il gionalista 29enne originario di Trento, stava lavorando ad un progetto molto interessante, ovvero l’idea di una “nuova radio europea attraverso la quale giovani e studenti di ogni Paese raccontassero l’Europa ai loro coetanei sotto ogni punto di vista”.
Poco prima della sparatoria, Megalizzi si trovava al Parlamento Europeo per un intervista sul progetto di cui si stava occupando. Alcune studentesse universitarie Caterina e Clara Rita, che erano insieme a lui, sono sopravvissute all’attentato riuscendo così a raccontare i particolari agghiaccianti della vicenda. Ecco cosa hanno raccontato:
“Stavamo camminando tutti e tre , quando ho sentito dei colpi secchi. Mi sono girata. Ho visto un uomo che sparava, era vicino a noi. “
poi continua, entrando nel dettaglio della vicenda:
“Si era appoggiato al muro, e ci aveva puntato la pistola alla testa. Le persone fuggivano. Anche noi abbiamo cominciato a scappare e ci siamo rifugiate in un bar. Solamente allora Clara ed io ci siamo accorte che Antonio non c’era più, probabilmente era caduto e l’avevamo perso”
Questi gli ultimi istanti di vita del giornalista, deceduto poche ore fa. Ci stringiamo al dolore della famiglia di Antonio Megalizzi. Che la terra ti sia lieve. Ciao Antonio.