Apparecchiature speciali per scandagliare il letto del Tevere e trovare i corpicini delle due gemelline, Sara e Benedetta.
Nessuna traccia che possa portare al ritrovamento delle gemelline di 4 mesi che la mamma pare avesse in braccio quando, all’alba di giovedì scorso, ha deciso di togliersi la vita lanciandosi nel Tevere.
Da quella mattina i sommozzatori hanno fatto tutto il possibile per ritrovare le due bimbe, ma a nulla sono serviti i loro sforzi, delle due gemelline non c’è traccia. Hanno quindi deciso di ricorrere a delle apparecchiature speciali che consentirebbero di effettuare una sorta di “ecografia” del Tevere.
La mamma suicida, Pina Orlando, avrebbe festeggiato il suo 39esimo compleanno proprio in questi giorni (il 22 dicembre). Invece, qualcosa di difficilmente immaginabile ha fatto si che si rendesse autrice di un gesto assurdo: lanciarsi nel Tevere da ponte Testaccio con le sue due gemelline, Sara e Benedetta.
Secondo i sommozzatori e la polizia fluviale, molto probabile una volta finite in acqua le due bambine sono state trascinate verso la foce, dalla forte corrente. Il cadavere di Pina Orlando, come noto, è stato ritrovato a poche ore dal suicidio sotto ponte Marconi, a qualche chilometro di distanza da ponte Testaccio.
L’utilizzo di queste apparecchiature che consentirebbero di effettuare una ecografia del letto del fiume, pare essere l’ultima speranza rimasta di ritrovare le gemelline.
E’ stata effettuata ieri l’autopsia sul corpo di Pina Orlando e la procura ha rilasciato il nulla osta per il funerale della donna, che probabilmente avrà luogo domani 24 dicembre, nel giorno della vigilia di Natale. Le esequie avranno luogo ad Agnone, in provincia di Isernia dove la donna viveva con il marito Francesco Di Pasquo e dove la coppia sarebbe tornata presto dopo le dimissioni dal policlinico Gemelli delle gemelline, rimaste ricoverate per tutta la loro breve vita perché nate premature. Una loro terza gemellina non è sopravvissuta e probabilmente è stata proprio la morte di quest’ultima a generare il disagio nella donna, scaturito nel suicidio.