La svolta delle indagini per i roghi tossici del Lazio – operazione Tellus – con disposizione di alcuni arresti. Ecco i dettagli.
L’operazione per i roghi tossici nel Lazio è andata a buon fine e si è proceduto ad una serie di sequestri, arresti e ordinanza di varia natura.
Roghi tossici, operazione Tellus
Per la questione degli incendi dolosi appiccati nel Lazio è stata emessa un’ordinanza da parte del Gip del Tribunale di Roma. La richiesta è stata effettuata dalla Direzione Distrettuale Antimafia con disposizione di 15 arresti – 3 obblighi di presentazione in caserma ogni giorno e 12 divieti di dimora in tutto il territorio della Provincia di Roma. Tra le persone poste in arresto, 6 sono in custodia cautelare e 9 agli arresti domiciliari.
Non solo, si è disposto infatti al sequestro di 25 Tir che venivano utilizzati per trasportare i rifiuti in maniera illecita, nonché un impianto di demolizione utilizzato solo per i rifiuti illeciti.
Roghi Tossici, l’accusa
La disposizione degli arresti e dei sequestri è avvenuta a seguito dell’indagine effettuata dalle forze di Polizia a seguito di alcune segnalazione, su roghi tossici nell’area laziale. Le 57 persone totali coinvolte sono state accusate di traffico illecito di rifiuti – associazione a delinquere con finalità di ricettazione e riciclaggio veicoli – simulazioni di reato e truffa nei confronti delle assicurazioni.
Tellus – chiamata così in onore della Dea Romana della Terra – è un’operazione che va avanti da tempo: gli incendi sono stati appiccati da alcuni nomadi in accordo con società di recupero. La loro finalità era nel bruciare la parte non utile dei rifiuti, per poi rivendere i componenti come rame – bronzo e ottone.