Nuova strage di migranti sulla costa libica, mentre viaggiavano in gommone. Ecco tutti i dettagli.
Sulla costa libica si è consumata l’ennesima strage di migranti che viaggiavano su un gommone, lungo le coste della Libia. Polemica sui soccorsi.
Strage di migranti: l’accaduto
E’ accaduto, come accennato, sulle coste della Libia un tentato salvataggio di persone che si trovavano all’interno di un gommone pronto a raggiungere la terra ferma.
Al suo interno c’erano circa 20 persone in condizioni non ottimali con avvistamento da parte della Marina Militare italiana a circa 50 Km da Tripoli. Secondo la ricostruzione, l’elicottero ha dovuto abbandonare l’area per mancanza di carburante ma – prima di andare via – ha lanciato due zattere di salvataggio.
Sono poi passati pochi secondi quando un altro elicottero – facente parte della nave Dulio – è riuscito a recuperare una persona all’interno della zattera di salvataggio in stato avanzato di ipotermia. In mare, invece, sono state avvistati i corpi senza vita di tre persone.
Il recupero della Marina Militare
Moonbird – aereo Ong Sea Watch – è venuto a conoscenza via radio dell’intercettazione del gommone in condizioni pessime e parzialmente affondato. La Sea Watch sostiene che, nonostante l’allarme lanciato alla Mrcc Italia questi non abbiano dato informazioni, chiarendo che sarebbe stato un caso di responsabilità libica e non italiana.
L’Ong ha dichiarato inoltre, sempre via Twitter, che la comunicazione con gli ufficiali libici è risultata impossibile in tutte le lingue conosciute e che si sarebbero quindi fatti carico del recupero/controllo delle varie persone senza vita al largo della Libia – nonostante le 10 ore di navigazione.
Matteo Salvini, una volta saputo della tragedia, ha evidenziato che finché i porti europei resteranno aperti e i trafficanti verranno aiutati, gli scafisti continueranno a far morire degli innocenti.
Altri morti al largo della Libia. Finché i porti europei rimarranno aperti, finché qualcuno continuerà ad aiutare i trafficanti, purtroppo gli scafisti continueranno a fare affari e a uccidere.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 18, 2019