Il decreto per il reddito di cittadinanza mette in agitazione le Regioni, che prevedono caos e confusione.
Le Regioni avvisano Di Maio su tutta una serie di possibili problemi che ci potranno essere da Aprile, quando scatterà il reddito di cittadinanza.
Le Regioni avvisano Di Maio
Le Regioni non sono contrarie al reddito, ma temono che in Aprile si possa scatenare un vero e proprio effetto domino con milioni di italiani che si riverseranno negli uffici per fare domanda. Non solo: tanti altri italiani andranno direttamente agli uffici di Collocamento, impreparati e non aggiornati sui vari argomenti.
A tre mesi dall’ultimo incontro, nella giornata di ieri gli assessori del Lavoro si sono recati nuovamente al Mise per avere delucidazioni e piano concreto sulle modalità di gestione del reddito.
Di Maio risponde alle Regioni
Il vice premier Luigi Di Maio si rende disponibile per un confronto e sciogliere i nodi, i dubbi e le incomprensioni in merito alla questione reddito. Evidenza inoltre di non escludere una modifica di alcuni punti del decreto, se necessario al fine di essere tutti soddisfatti e pronti al grande lavoro che ci sarà da Aprile in poi.
Gli assessori hanno quindi sollevato al vice premier tre criticità maggiori, ovvero quale ruolo avranno i 10 mila tutor che verranno assunti – il funzionamento delle piattaforme on line – e come verranno rafforzati i centri per l’impiego, chiamati ad offrire lavoro ad ogni avente diritto.
L’incontro di ieri è terminato con i soliti dubbi, per questo chiedono un seconda riunione vista la disponibilità del Ministro Di Maio ad attuare nuovi tavoli politici.