Proteste e accuse per la chiusura del centro migranti della provincia di Roma. Ecco tutti i dettagli
Il Caria di Castelnuovo di Porto in provincia di Roma ha iniziato ieri le operazioni di trasferimento dei migranti. Non mancano le proteste e le preoccupazioni da parte di parroci e una parte di politici italiani.
Chiusura del centro per immigrati
Il Cara di Castelnuovo di Porto è un centro di accoglienza, gestito direttamente dalla cooperativa Auxilium. In termini di grandezza è al secondo posto, famoso per essere stato visitato anche da Papa Francesco nel 2016 – celebrando al suo interno la messa del Giovedì Santo. La struttura verrà chiusa e proprio nella giornata di ieri sono iniziate le varie operazioni di trasferimento di circa 500 ospiti, che entro il 31 gennaio dovranno essere terminate.
Il parroco della Chiesa di Santa Lucia – Josè Torres – si è dichiarato molto dispiaciuto e preoccupato per la sorte di almeno 200 persone la cui destinazione è ignota. Non solo: questo veloce sgombero è sembrato sibillino e misterioso, considerando che neanche l’autista del pullman sembrava avere indicazioni chiare di dove portare gli ospiti.
Il sindaco ha confermato che il presidio continuerà anche nei prossimi giorni, seppur molto triste come vicenda è necessaria.
La risposta di Matteo Salvini
E mentre Matteo Orfini del PD parla di “deportazione”, il vice premier Matteo Salvini risponde a tutte le varie proteste che stanno aumentando di ora in ora. Il Ministro dell’Interno ha dichiarato che questa è una scelta di normalità, chiudendo una struttura sovradimensionata così da risparmiare un milione di euro destinato all’affitto e cinque milioni per la gestione annuale.
Evidenzia inoltre che gli aventi diritto non rischieranno nulla e verranno ospitati in strutture degne di nota, usando i soldi risparmiati per aiutare italiani o stranieri bisognosi.