Secondo la Corte di Strasburgo l’Italia avrebbe violato i diritti di Amanda Knox, condannandola ad un risarcimento. Ecco i dettagli.
L’omicidio di Meredith Kercher è accaduto cinque anni fa e sono tante ancora le ombre attorno al caso. Nonostante tutto Amanda Knox sembra vincere contro l’Italia, condannata a risarcirla in denaro.
L’omicidio di Meredith Kercher
Era il 2007 quando Meredith viene trovata brutalmente uccisa nella casa che divide con Amanda Knox a Perugia, dove frequenta l’Università. L’americana il 6 novembre viene prelevata e portata in Questura per affrontare un lungo interrogatorio.
Secondo le varie testimonianze ci sono state urla, minacce, abusi fisici – seppur mai confermati – al fine di farla parlare: da testimone passa ad indagata in pochissimi minuti. Non ci sono avvocati e si procede con l’arresto senza attendere e senza che la procedura venga fatta nel migliore dei modi.
Sempre secondo i fatti, Amanda non ha avuto scampo ritrovandosi in una situazione psicologicamente pesante che ha sconvolto lei e l’opinione pubblica.
La vittoria di Amanda Knox
Non essendo stato chiamato alcun difensore, Amanda passa dalla parte della ragione tanto che la Corte di Strasburgo condanna l’Italia per aver “violato i suoi diritti“.
Secondo la sentenza, infatti, l’americana è stata sentita successivamente la formulazione delle accuse nei suoi confronti, senza che ci fosse un avvocato difensore. Non solo: il Governo italiano non avrebbe dato alcuna giustificazione per aver agito in tal modo.
La condanna è in termini di denaro con un risarcimento per danni morali pari a 10.400 Euro alla quale si aggiungono 8.000 Euro per le spese di giustizia. La notizia è arrivata a Seattle, dove la Knox abita, accogliendola in lacrime:
“spero che sia l’ultima puntata di questa storia”
Amanda ha quindi vinto e la sua richiesta di risarcimento è stata confermata, anche se lei aveva sperato – come da documenti legali – in una somma pari a due milioni e mezzo.