Già dal 31 Gennaio, non sarà più possibile per questi bambini, in particolare per quelli con disabilità grave frequentare la scuola, senza qualcuno che badi ai loro “bisogni speciali” quali: “trasporti scolastici, operatori per la comunicazione, assistenti che li accompagnino in bagno” o che li assistano nel momento del pranzo.
Nonostante l’assessorato Regionale per le Politiche Sociali abbia stanziato 1,9 milioni di euro già all’inizio di Gennaio di cui 306.526€ destinati alla provincia di Catania le famiglie sono stati avvertiti “dell’interruzione dei servizi a partire dal mese di febbraio”, negando in questo modo “il diritto allo studio dei loro figli che, nei casi più gravi, rischiano di non poter più frequentare la scuola”.
I genitori furiosi nel caso in cui non dovessero esseri cambiamenti, procederanno per vie legali. Ecco cosa ha scritto una delle mamme Stefania Cantone, al “Fatto Quotidiano”:
“Nel periodo natalizio non ci era stato detto nulla, poi veniamo a sapere che dal 31 gennaio verranno interrotti i servizi fondamentali per mio figlio che ha bisogno di tante cose per frequentare la scuola insieme ai suoi compagni. Ha necessità di un operatore che lo aiuti a comunicare con gli altri e che lo possa portare in bagno. Stiamo forse giocando con i diritti delle persone?”
poi continua, disperata, affermando che se le cose non dovessero cambiare molti di questi ragazzi, affetti da gravi forme di disabilità non potranno più frequentare la scuola:
“Cosi si rischia di rovinare ragazzi come lui che invece hanno bisogno, soprattutto a scuola, di figure professionali fondamentali per la sua crescita personale. Se mio figlio non potrà più andare a scuola perché mancano queste figure bloccano anche la nostra vita di genitori perché ovviamente non potremo lasciarlo a casa da solo. Ditemi se possiamo accettare tutto questo. Invece di migliorare, purtroppo sembra che le cose peggiorino”.
Dall’Inchiesta effettuata dal Fatto Quotidiano emerge inoltre, che tale situazione si ripresenta puntualmente ogni anno, in quanto i soldi stanziati per sostenere questi ragazzi, vengono emessi solo per i primi sei mesi dell’interno anno scolastico.
In merito i dirigenti scolastici si dicono impotenti di fronte ad un fatto così grave, non avendo ancora ricevuto una comunicazione che “smentisca l’interruzione dei servizi”.