Un 2019 molto attivo per la Quota 100, anche gli italiani hanno alcuni dubbi in merito.
Se il 2018 è stato l’anno dell’Ape, il 2019 è quello della Quota 100 seppur alcuni italiani hanno dubbi su quale sia la differenza o la migliore soluzione.
Quota 100 e Ape a confronto
La struttura della Quota 100 non è ancora stata definita completamente, per questo motivo molti esperti non sanno ancora rispondere alla tante domande che gli utenti porgono per saperne di più.
Mentre quest’ultima si può richiedere all’età di 62 anni con 38 anni di contributi, mentre l’Ape è sociale e volontario. Ma chi ha usufruito dell’Ape può cessare tutto e richiedere la nuova?
Uscire dal regime Ape per entrare in quello della Quota non è fattibile, infatti secondo la normativa “La domanda di Ape e di pensione di vecchiaia non è revocabile” – con una piccola postilla che parla del diritto di recesso entro 14 giorni dalla firma e conclusione del contratto.
Ma non è tutto, infatti il DPCM n° 150/2017 articolo 3 comma 5, prevede la possibile interruzione dell’erogazione dell’Ape
“in caso di trattamenti pensionistici diretti prima del perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia”
E’ quindi una procedura che deve essere richiesta presso gli Uffici Inps, che provvederanno a valutare la domanda e nel caso rideterminare l’importo con una nuova rata di ammortamento.
Se si ha quindi la possibilità di estinguere il prestito dell’Ape volontaria ricalcolando la quota per la pensione anticipata, non ci sono problemi di sorta.
Quota 100 facoltativa o obbligatoria?
La nuova normativa sostiene – salvo modifiche in corso d’opera – che è una pensione facoltativa. Se gli utenti hanno il dubbio che non convenga richiederla possono continuare a svolgere il loro lavoro.
Bisogna restare in attesa di nuove ufficializzazioni perché gli esperti possano dare tutte le risposte, alle tante domande che sono in attesa.