Una tragedia che ha tenuto tutto il mondo con il fiato sospeso. dopo una settimana dalla morte del piccolo, dal giorno in cui è stato ritrovato il cadavere, suo padre ha parlato del immensa tragedia che li ha colpiti per una seconda volta nella loro vita. I due genitori, avevano già perso un bimbo, e ora stanno vivendo lui e la moglie un altro grande dolore e in un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Diaro Sur hanno dichiarato:
«In questo momento stiamo passando da una casa all’altra di amici e parenti, stiamo cercando di tornare nella nostra il più tardi possibile. Dobbiamo distrarci, ma ogni volta che chiudo gli occhi vedo il pozzo», ha spiegato José Rosselò. I più piccoli dettagli, come i giocattoli sparsi in giro, gli ricordano dolorosamente suo figlio. «Mi maledico. Maledico quel giorno. Non posso più andare in campagna, non posso più godermi un piatto di paella», ha continuato.
Nonostante la tragedia, la mamma e il papà sono «incredibilmente grati» per gli instancabili sforzi di polizia, minatori, pompieri e residenti locali.
Era in Spagna si cerca di capire quando debbano essere puniti i colpevoli di tutta questa intricata vicenda.
Il reato commesso dai due uomini, cioè quello di costruire il pozzo abusivo, potrebbe essere punibile fino ai 4 anni di prigione. Antonio Sanchez, il costruttore si è difeso da queste accuse attraverso il quotidiano Efe, dicendo che aveva chiuso il pozzo: «Qualcun altro lo ha riaperto».
L’autopsia nei giorni scorsi ha confermato che il piccolo sarebbe morto praticamente sul colpo e che un trauma cranico ha condannato a morte il piccolo Julen.