Il 15 febbraio è la data finale per la richiesta di ricorso in Cassazione contro la sentenza di secondo grado per l’omicidio Loris
Contraddizioni, testimonianze differenti e tanta sofferenza per l’omicidio Loris – il piccolo ucciso il 29 novembre del 2014 da sua mamma Veronica Panarello.
Il ricorso del 15 febbraio
Il legale di Veronica Panarello – Francesco Villardita – ha annunciato il ricorso in Cassazione entro il 15 febbraio data di scadenza termini.
La donna – in merito all’ultima sentenza – è stata accusata con una sentenza di secondo grado, per l’omicidio di suo figlio Loris, a 30 anni di reclusione. Ma il ricorso davanti ai Giudici della Suprema Corte, dovrà vertere su tre punti fondamentali – come annunciato dall’avvocato penalista:
“si parla di dolo d’impeto ma anche di pianificazione, non è una contraddizione?”
Non solo, perché – sempre secondo l’avvocato – si parla anche di assenza di movente e in un delitto del genere sembra impossibile, non pianificare ogni punto. Per ultimo si metterà in evidenza la capacità di intendere e volere di Veronica Panarello, elemento che non dovrebbe essere messo nel dimenticatoio.
Le motivazioni dell’omicidio
Nella sentenza, la Panarello è stata descritta come un’assassina lucida e spietata – capace di intendere e volere. Il problema principale sono le diverse versioni della donna che hanno fatto pensare ad un disturbo della personalità, cambiando il ricordo e cercando di ricostruirlo con tasselli inesistenti.
Ma la sentenza non le ha mai dato ragione e ha pensato a lei come una “falsificatrice della realtà”, tanto da commettere un simile omicidio – le cui motivazioni sono emerse in alcuni interrogatori – senza provare alcun pentimento.
Non ci resta che attendere il 15 febbraio per vedere come la vicenda andrà avanti e quali saranno le decisioni in merito.