Roberta Bruzzone famosa criminologa è tornata a parlare sul caso della scomparsa della piccola Denise Pipitone, bambina di cui si sono perse le tracce a Mazara del Vallo in provincia di Trapani, il 1 settembre del 2004.
La criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone sostiene dunque che bisognerebbe ricominciare nuovamente da zero per analizzare il caso con nuovi occhi nel tentativo di rintracciare qualche dettaglio di rilievo per le indagini.
Piera Maggio, la mamma della piccola Denise, nei mesi scorsi ha dichiarato al quotidiano Il Messaggero di non avere dubbi su quanto successo e di essere ancora in cerca di risposte sulla misteriosa scomparsa della figlia. “Oramai – dichiara la Maggio- sono passati quattordici anni dal sequestro della nostra bambina, ma nulla è cambiato. La mancanza di verità e giustizia permane nel tempo. Chi sono i colpevoli del rapimento di Denise? Su questo non abbiamo dubbi, senza dover aggiungere altro… Noi genitori meritiamo e pretendiamo delle risposte certe e concrete dalla giustizia italiana, i bambini non spariscono nel nulla! Rimaniamo in attesa, impantanati dentro delle verità nascoste, dietro l’omertà e la codardia di alcuni”. La mamma di Denise conclude le proprie dichiarazioni a Il Messaggero sostenendo: “Non avremo mai pace finché non ci sarà giustizia e verità, tanto meno l’avranno i responsabili. Ai mostri che vigliaccamente si sono macchiati di tale gesto, auguriamo che tutto il male procurato come un boomerang gli torni contro. I bambini non si toccano! Noi non molleremo e continueremo sempre a cercare Denise, figlia nostra e dell’Italia intera”.
Nelle scorse settimane è tornata a parlare del caso la nota criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone che sul settimanale Giallo afferma: “Ritengo che l’unica via ancora possibile per fare luce in questa vicenda sarebbe riesaminare tutto da capo con occhi nuovi. Chi si occupa come me di casi a pista fredda, sa bene come le informazioni decisive possano celarsi non tanto negli accertamenti di matrice scientifica ma nelle testimonianze rese dai vari soggetti coinvolti nella vicenda“. Infine la Bruzzone conclude il suo intervento spiegando: “Parliamoci chiaro: è impossibile che nessuno abbia visto o sentito nulla in considerazione della gravità e della portata della vicenda. Occorre scovare nelle contraddizioni, nelle ‘sfumature’ delle dichiarazioni rese da tutti coloro che sono stati sentiti“.