Solo l’altro ieri alla ribalta per il suo look e oggi, Kate Middleton, viene insultata per aver scelto un abito di Gucci
Kate Middleton solo fino alla mattinata di ieri era stata consacrata come la più amata, ma è bastato un abito di Gucci per cambiare idea e metterla “alla gogna”.
Kate Middleton in Gucci
La stupenda Duchessa di Cambridge è riconosciuta per essere molto amata dai britannici – e non solo – per il suo stile che la farà diventare presto una Regina a tutti gli effetti.
Il suo look e il suo stile incanta sempre tutti e non fa mai un passo falso: riconosciuto anche come valore aggiunto il suo continuo riciclo portando gli abiti ad essere sempre nuovi, personalizzandoli ad ogni occasione. La moglie di William sembra proprio avere tutte le carte in regola per diventare la prossima sovrana, se non fosse per il passo falso appena commesso.
Critiche e insulti
Kate si è presentata alla cena dedicata alla salute mentale, organizzata presso il V&A Museum di Londra, affascinando tutti con una abito dalle nuance del rosa fasciato in vita e lasciato fluttuare sulla parte sottostante del corpo.
Una volta che gli scatti hanno fatto il giro del web, la principessa ha raccolto molte opinioni favorevoli sino a quando non si è saputo il nome del brand scelto – ovvero Gucci -. Critiche e insulti a non finire, soprattutto alla duchessa, colpevole di non essersi informata prima di indossare un abito che porta quella firma.
La bufera mediatica sul brand si è innescata da qualche mese a seguito della creazione di una maglia total black con collo alto, accompagnato da un taglio per la bocca – evidenziato da bordi rossi come se fosse un rossetto. La stessa è stata tracciata come richiamo razzista in quanto similare alle maschere indossate nel 1830, dai bianchi per deridere gli schiavi.
Il brand, vista la bufera, ha ritirato il capo di abbigliamento scusandosi con un comunicato ufficiale specificando la loro buona fede. Nonostante questo la futura Regina non avrebbe dovuto scegliere Gucci e informarsi prima, criticata e insultata per la sua poca informazione.