Le gemelline Schepp, ancora vive. Lo rivelano delle lettere anonime ricevute da mamma delle piccole bambine. Ecco come vive la mamma delle due gemelle oggi
Tutto è successo il giorno 30 gennaio 2011, quando Alessia e Livia Schepp, sono scomparse dalla loro abitazione. Le due gemelline, infatti, secondo una prima ricostruzione, sono state rapite proprio dal padre Matthias Schepp. L’uomo era malato e non riusciva ad accettare assolutamente la separazione con sua moglie.
Mamma Irina, ormai spera da 8 anni, di ritrovare e rivedere le sue piccole gemelline. Dopo il rapimento da parte di Matthias Schepp, mamma Irina, non ha più ricevuto notizie delle sue bambine. Purtroppo però Irina, sta continuando a lottare per ritrovare le figlie, ma qualcosa è cambiato proprio quando sono arrivate diverse lettere anonime.
La mamma delle due bambine, ha infatti, ricevuto al proprio domicilio, delle lettere anonime, che hanno diverse versioni. La prima lettera ricevuta da Irina, è stata proprio quella che testimonia che le piccole sono ancora vive. Secondo la lettera infatti, il padre non avrebbe ucciso le sue bambine, ma le avrebbe solo abbandonate prima di togliersi la vita. La seconda lettera, invece, parla proprio della morte delle due piccole:
“Le ho uccise, le bambine sono riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai più”
Una lettera che toglie ogni speranza a mamma Irina, che purtroppo da 8 anni non rivede Alessia e Livia.
Come vive oggi Irina
In una recente intervista,al Corriere della Sera, Irina, ha infatti raccontato della sua “nuova” vita. La donna oggi è legata ad un uomo, un rapporto eccezionale, nato proprio dalla disperazione di quel momento. La donna infatti, ha deciso di fare un viaggio in Asia, che le ha cambiato totalmente la vita, dopo la scomparsa delle due gemelline:
“L’Asia mi ha fatto bene e mi hanno fatto bene i sorrisi splendenti dei tanti bimbi che ho conosciuto. A Yogyakarta, sull’isola di Giava, ho dormito nei villaggi con le famiglie, andavo nelle scuole a insegnare un po’ di inglese agli studenti e loro mi seguivano per le strade, nei musei. La prima volta che ho visto una classe di bambini a piedi nudi ricordo che ho pensato a Matthias (il suo ex marito, ndr.). I miei pensieri gli hanno detto: quanto sei stato stronzo. Guarda questi bimbi, hanno i sorrisi fino alle orecchie e sono felici eppure non hanno niente e invece tu avevi tutto e l’hai buttato via senza un motivo ed eri ricco, nel Paese più ricco del mondo”.
oggi la donna ha messo in piedi una fondazione Missing Children e parla delle sue bambine:
“Le mie gemelline – racconta Irina – sono sempre rimaste qui, accanto a me. Ce le ho negli occhi, sulla pelle… Trasmettono la vitalità che soltanto i bambini sanno come e dove trovare“.