Il mondo dello spettacolo è in lutto per la morte di uno dei comici più amati della televisione italiana degli anni settanta
E’ di pochi minuti fa, la notizia che ha sconvolto il mondo della televisione italiana: ci ha lasciati per sempre il volto della maschera siciliana e uno dei comici del Bagaglino.
E’ morto Pino Caruso: maschera siciliana e volto tv degli anni 70
Si è spento all’età di 84 anni nella sua casa a Roma, Pino Caruso. E’ stato uno dei volti più amati della televisione italiana degli anni 70 assieme a Franchi e Ingrassia e Lando Buzzanca.
Il comico recitò al Baglino e debuttò nel mondo dello spettacolo nel 1957 al Teatro di Palermo con un breve ruolo in “Il giuoco delle parti” di Luigi Pirandello. Pino Caruso è stato protagonista anche di molti varietà della RAI. Simbolo della Sicilia, fu il primo a parlare il suo dialetto in TV.
Negli ultimi anni ha preso parte del cast della seguitissima serie televisiva di Canale 5 ” I Carabinieri” nel ruolo del maresciallo Giuseppe Capello (continua dopo la foto).
Le parole della moglie di Pino Caruso
Stando alle ultime notizie che circolano in rete, l’attore era malato da molto tempo. La moglie di Pino Caruso ha precisato che suo marito “se n’è andato sereno“. I funerali di Pino Caruso si terranno domani 9 marzo.
Il sindaco, Leoluca Orlando ha condiviso, sul suo profilo Facebook, un lungo messaggio di cordoglio dedicato proprio ad uno degli uomini che ha scritto la storia della televisione italiana:
“Ciao Pino. Lasci in tutti noi un grande dolore, ma certamente anche l’orgoglio di averti conosciuto e di aver condiviso un pezzo importante della nostra strada. Palermo perde un concittadino straordinario, un uomo, un artista che ha contribuito alla rinascita della città, con la sua cultura, la sua ironia, la sua sagacia”.
Il sindaco poi aggiunge che 27 anni fa, dopo le terribili stragi che compirono la città di Palermo, Pino Caruso contribuì con la sua forza e le sue idee a dare speranza ai palermitani e alla città (…). Lascia un grande dolore ma, precisa il sindaco, ma anche l’orgoglio di averlo conosciuto e di aver condiviso un pezzo importante della nostra strada.