Daniele Nardi e Tom Ballard, gli alpinisti dispersi sono stati dichiarati ufficialmente morti: arrivata pochi minuti fa la notizia
Una notizia quella della morte dei due alpnisti che ha scosso il mondo: fino all’ultimo speravamo di poter dare una notizia diversa, ma purtroppo Daniele Nardi e Tom Ballard non ce l’hanno fatta. A dare il triste annuncio sui social l’ambasciatore in Pakistan Stefano Pontecorvo.
“Gli alpinisti sono morti”
Gli alpinisti Daniele Nardi e Tom Ballard sono morti sul Nanga Parbat. Una tragica fine che ha scosso l’intero mondo, da ore sulle tracce dei due dispersi. Solo poche ore fa lo stop alle ricerche: i due potevano essere morti, lo avevano già preannunciato. Ma le speranze sono le ultime a morire.
Con l’annuncio ufficiale dell’ambasciatore italiano in Pakistan, Stefano Pontecorvo, che da l suo account Twitter ha dato la triste notizia.
L’annuncio della morte su Twitter
L’annuncio della morte dei due alpinisti su Twitter, ha suscitato subito una grande reazione di commozione: tanti i messaggi per i Daniele Nardi e Tom Ballard. Le parole dell’ambasciatore sono state:
“Con grande dolore informo che le ricerche di Daniele Nardi e Tom Ballard sono terminate visto che Alex Txikon e la sua squadra hanno confermato che le sagome viste sul Mummery a circa 5.900 metri sono quelle di Daniele e Tom”.
Un triste annuncio anche per la famiglie dei due alpinisti.
La vicenda
Un triste epilogo quello dei due alpinisti professionisti che volevano solamente tentare di realizzare il loro sogno sul Nanga Parbat. Abbiamo monitorato la situazione ogni giorno grazie alla pagina ufficiale di Facebook di Nardi, con lo staff efficiente che ha cercato di riportar loro a casa sani e salvi.
L’ultimo contatto è stato in quella famosa domenica, quando l’alpinista italiano ha contattato sua moglie entusiasta per la nuova avventura insieme al collega – il ragazzo inglese che si annoiava al campo base e non vedeva l’ora di mettersi “in marcia”. Ma qualcosa deve essere andato storto perché sono spariti nel nulla, lasciando la loro tenda in balia del tempo pessimo e della neve.
Non hanno aiutato i problemi tecnici per i soccorsi e le tensioni politiche tra Pakistan e India ritardando così le ricerche, senza contare di ogni minuto prezioso. Un sogno che, purtroppo, non è stato possibile realizzare.