I giudici non hanno accolto la richiesta di condanna da parte della presunta vittima di stupro di Ancona a causa del suo aspetto fisico
Una sentenza che ha lasciato tutti senza parole, quella ai danni di una ragazza presunta vittima di stupro ad Ancona che si è sentita sindacare tutto per via del suo aspetto fisico.
La vicenda
Siamo ad ad Ancona quando una ragazza torna a casa e racconta alla madre di essere stata violentata. Immediata la reazione della donna che porta la figlia in ospedale, dove i medici confermano che le lesioni riportate dalla ragazze sono compatibili con una violenza sessuale.
La 22enne racconta – come si evince da FanPage – di aver passato la serata in compagnia di alcuni suoi compagni della scuola serale, poi due di questi hanno pensato di approfittare di lei: mentre uno controllava il passaggio, l’altra la violentava.
Un fatto che risale a marzo del 2015, con una prima sentenza di luglio 2016 dove i giovani vengono condannati a 5 e 3 anni. La decisione però si ribalta in Appello a favore dei due imputati.
La decisione dei giudici
I giudici della Corte D’Appello ritengono inammissibile il racconto della ragazza, sino all’assoluzione dei due ragazzi. Ma quello che desta sospetto sono i commenti nei confronti della ragazza di origine peruviana che si trova dinanzi ad uno sfottò proprio da parte dei giudici in quanto somigli più ad un maschio invece che una femmina.
Tra le motivazioni della sentenza si legge:
“non è possibile escludere che sia stata proprio la ragazza ad organizzare una nottata goliardica, trovando poi la scusa con la madre”
Evidenziando di aver indotto il ragazzo ad avere rapporti sessuali con lei, per una sorta di sfida. Sarà la Cassazione, ora, a definire come siano andate veramente le cose escludendo l’aspetto fisico della donna e concentrandosi di più sui fatti di quella notte.