Per l’omicidio di Alessandra il compagno è deciso a chiedere l’infermità mentale, con il disappunto dei familiari della vittima
Un omicidio, quello di Alessandra, violento e crudele tanto che il compagno è intenzionato a chiedere l’infermità mentale. Ma i parenti insorgono e chiariscono ogni dubbio.
L’omicidio di Alessandra
Alessandra Musarra è stata uccisa brutalmente nella notte tra il 7 e l’8 marzo dal suo stesso compagno Cristian. Nonostante i familiari abitino nello stesso edificio non si sono accorti di nulla sino al mattino, quando il padre ha trovato il corpo della vittima senza vita – preoccupato perché non rispondeva al telefono da molte ore.
Secondo una prima ricostruzione, i due avevano passato il pomeriggio insieme in campagna ritornando verso le ore 17. Lui voleva lasciarla e lei ha tentato di fermarlo, facendo sfociare il diverbio in una lite violenta. Cristian da quel momento in poi ha un vuoto di memoria e non sa cosa possa essere successo – visto che secondo il suo punto di vista è uscito di casa per stare con un amico tutta la notte.
L’ultimo post di Alessandra su Facebook è delle 21.45, dove parlava della violenza sulle donne per poi mandare un ultimo messaggio poco dopo le 23.
La rabbia dei parenti
In un primo momento le attenzioni sull’omicidio si sono rivolte all’ex fidanzato della ragazza – Domenico – ignaro di tutto che confessa di aver ricevuto una chiamata anonima giorni prima con lei che respirava affannosamente, seguita dalla telefonata di Cristian colmo di gelosia.
I parenti di Alessandra sono furiosi con quell’uomo che ha detto di non ricordare nulla, per poi ammettere di averla colpita – tanto da temere che lui possa invocare l’infermità mentale:
“non è pazzo e nemmeno cretino. Ha premeditato tutto”
Secondo gli inquirenti, il movente potrebbe essere proprio la gelosia – la frustazione per la mancanza di un lavoro e tutto un insieme di cose che hanno fatto scatenare questa rabbia. Domani è prevista l’autopsia per cercare di chiarire alcuni aspetti non chiari.