Daniele Nardi e Tom Ballard non sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo, ma i corpi non verranno recuperati e lasciati sullo Sperone
Giorni di ricerche e apprensione che sono terminati con la triste notizia del ritrovamento dei corpi senza vita di Daniele Nardi e Tom Ballard e una decisione che ha lasciato tutti perplessi.
Il recupero dei corpi
I due alpinisti erano partiti alla conquista del Nanga Parbat, nonostante fosse nota la pericolosità dello stesso soprattutto in un periodo di maltempo e possibili valanghe.
Un ultimo contatto nella domenica prima di sparire, così Nardi ha salutato la moglie Daniela lasciando il suo piccolo Matteo di soli 4 mesi. Per l‘alpinista italiano questa zona era una vera e propria ossessione, considerando che questa sarebbe stata la quinta volta di prova della via Mummery.
Dopo l’individuazione delle due sagome, i soccorritori sono tornati sul posto per verificare e confermare che si trattasse proprio dei due alpinisti. I corpi sono a 5.900 metri di altezza e per ora resteranno li: lo sperone Mummery è un luogo impervio e pericoloso, per questo motivo non sono state possibili operazioni di recupero anche a causa del cattivo tempo.
Le parole di Messner
Come da intervista rilasciata all’Ansa, Reinhold Messner ricorda i suoi attimi di terrore mentre attraversava in discesa lo stesso sperone – luogo dove il fratello Gunther perse la vita:
“tre anni fa dissi a nardi che salire sullo sperone Mummery non era un atto eroico ma stupidità”
Evidenzia inoltre di credere che i due alpinisti siano morti a 6.000 metri, proprio in quell’angolo definito il più pericoloso:
“troppo tardi per dire io non ci andrei. temo siano stati sorpresi da una valanga”
Messner si augura inoltre che in primavera si riesca a raggiungere lo sperone per recuperare i due corpi, prima che la neve e il ghiaccio non li prendano per sempre.