Nella questione molto delicata della professoressa accusa di violenza su minore, spunta adesso l’ombra del ricatto proprio sul bambino
Non si riesce a trovare tutti i tasselli in merito alla questione della professoressa accusata di violenza sul suo alunno di 14 anni – da cui potrebbe avere avuto anche un figlio. Ma spunta l’ombra del ricatto: vediamo insieme cosa sta succedendo.
La vicenda
Lei, professoressa 35enne di Prato, dava ripetizioni al giovane ragazzo di 14 anni ma alcuni atteggiamenti della donna sono parsi strani ai genitori del giovane.
Il rapporto professionale dei due, sembra essere poi sfociato in qualcosa di tenero e successivamente in intimo sino ad avere rapporti sessuali con un coinvolgimento molto forte. I genitori hanno allontanato la donna denunciandola alle forze dell’ordine per violenza su minore.
Ma non è tutto, la professoressa in quel periodo è rimasta incinta e pochi mesi fa ha dato alla luce un bambino che lei attesta sia del marito e di non avere nulla da nascondere. Per questo è stato disposto l’esame del DNA al fine di verificare la paternità del piccolo. Ma spunta l’ombra di un ricatto.
Il ricatto
Sono emersi i messaggi inviati dalla donna alla chat con il ragazzo, compromettenti e che non lasciano molti dubbi, tanto che i genitori dichiarano che il figlio possa essere stato circuito.
Da quello che si evince si sarebbe anche un ricatto da parte della donna, come ultimo disperato tentativo di trattenerlo a se:
“se mi lasci me la paghi e dico a tutti che il figlio è tuo”
La donna, nel mentre, ha dichiarato di voler essere interrogata dal Pm di Prato per chiarire una volta per tutti la questione. L’avvocato difensore della professoressa – Mattia Alfano – spiega, come si evince su Repubblica, che la stessa sembra essere lucida e combattiva, seppur in stato di confusione.
Non ci resta che attendere il risultato dell’esame del DNA per dare a questa annosa faccenda un minimo di luce.