Continua il processo contro Oseghale per l’omicidio di Pamela Mastropietro e i dettagli emersi dallo psichiatra sono agghiaccianti nonché rivelatori
L’omicidio di Pamela ha scosso tutti quanti, non solo per la dinamica ma anche per il brutale gesto e tutto quello intorno ad esso. A parlare ora è il suo psichiatra che rivela dei retroscena sulla sua vita poco piacevoli.
Le parole dello psicologo
Durante il processo presso la Corte D’Assise di Macerata contro Oseghale, dopo aver ascoltato le parole del maxi testimone che ha raccontato ogni minimo dettaglio dell’omicidio come descritto in questo nostro articolo, si è ritenuto corretto far intervenire anche lo psichiatra che aveva in cura Pamela.
Giovanni Di Giovanni, consulente e psichiatra all’interno della comunità Pars di Corridonia, ha raccontato i dettagli sulla vita e comportamento della giovane Pamela:
“è arrivata da noi con una diagnosi bordeline molto grave”
Evidenziando che la sua situazione clinica fosse decisamente complessa, tanto che alla fine del 2017 Pamela iniziò ad avere una forma acuta di depressione, inducendo il medico a darle dei farmaci aggiuntivi.
Continua spiegando che dovettero così iniziare un percorso delicato, al fine che la ragazza potesse riprendere gli studi e condurre una vita normale. Tutto venne distrutto dopo Natale:
“la ragazza si induceva il vomito e si era fatta autolesioni”
Accompagnando il tutto con sbalzi di umore, scatti d’ira e problemi con alcol e droga. Pamela si confidò molte volte con lo psichiatra spiegando che fosse stato proprio il fidanzato a farle iniziare un percorso con la droga.
Il giorno del suo allontanamento e sparizione, ebbe un grave litigio con uno degli operatori per motivazioni ancora da comprendere.
L’avvocato difende Pamela
L’avvocato difensore della famiglia di Pamela, nonché zio della vittima – Marco Valerio Verni – ha evidenziato che la ragazza non fosse tossicodipendente:
“era una persona a doppia diagnosi, affetta da un disturbo della personalità”