Grazie ai favori si aggiudicano dei voti sicuri? E’ quanto accaduto in Sicilia dove sono 96 ora gli indagati della maxi inchiesta
La maxi inchiesta da parte della Procura di Termini Imerese ha portato alla scoperta e conferma di uno scambio di voti grazie a vari favori e promesse di posti di lavoro. Vediamo insieme i dettagli della vicenda.
La maxi inchiesta
Un‘inchiesta che nella giornata di ieri ha confermato il fermo di 96 persone tra sindaci, assessori e deputati che hanno promesso vari favori e un lavoro sicuro in cambio di voti alle elezioni.
L’indagine è nata nel 2017 per un’inchiesta sui fratelli Mario e Salvino Caputo: il secondo era stato candidato al posto del fratello nel 2017 in quanto non più candidabile – vista la sua condanna precedente. Il tutto ha portato ad una manipolazione degli elettori – come raccontato da Fatto Quotidiano – inducendo loro a votare uno dei fratelli senza specificarne il nome e procedere quindi con la vittoria.
Da quel momento qualcosa di sospetto ha portato gli inquirenti a seguire i vari passi, per capire cosa stesse succedendo. Si è partiti dalle semplici elezioni regionali per poi allargarsi alle amministrative. Proprio nel 2017, infatti, fu eletto Sindaco Francesco Giunta.
Gli indagati
Il pm Annadomenica Gallucci ha portato alla luce un giro molto particolare di favori e voti, coinvolgendo Cuffaro – ex governatore scarcerato – e l‘assessore regionale al Territorio attuale Toto Cordaro.
Non solo, tra i 96 indagati troviamo anche Nello Musumeci, al Sindaco Giunta, Alessandro Aricò e agli ex coordinatori siciliani Alessandro Pagano e Angelo Attaguile della Lega. Questi ultimi sono stati indagati con l’accusa di essere la mente del presunto raggiro elettorale di cui sopra, dei fratelli Salvino.