La morte di Imane Fadil è avvolta nel mistero e il suo corpo non può essere visto da nessuno. Qual è la verità dietro il suo aspetto?
Imane Fadil, testimone chiave nel processo per il caso Ruby è morta per presunto avvelenamento da sostanze radioattive e nessuno può avvicinarsi al corpo.
L’avvelenamento di Imane
Imane era la bellissima modella nonché testimone chiave per il processo del Caso Ruby. Come ampiamente spiegato in questo nostro articolo, la ragazza aveva passato nove anni di udienza descrivendo ogni minimo particolare su quanto avvenuto durante gli incontri ad Arcore con Silvio Berlusconi.
Non solo, perché la Fadil stava scrivendo un libro con le sue verità – bozze sulle quali potrebbero esserci elementi molto importanti tanto da ricondurre alla sua morte senza spiegazioni. Adesso però un’altra verità emerge e non fa affatto piacere.
La verità sul suo aspetto
Il corpo della modella non può essere visto da nessuno, tanto che sulla porta dell’obitorio è stato messo un foglio con una scritta a mano che riporta
“non farla vedere a nessuno”
Secondo alcune indiscrezioni chi presidia il corpo della vittima si è ritenuto sconvolto da tale visione e avrebbe dichiarato:
“mai vista una cosa simile nella mia vita”
La scritta minacciosa e l’ordine imperativo di tenersi lontani da quel corpo è stato deciso dalla Procura, tanto che nemmeno amici e parenti possono avvicinarsi a quel corpo tenuto da due settimane nascosto in attesa di una autopsia.
Per quanto riguarda la data della stessa è ancora da definire – in teoria entro il 21 marzo – e nel mentre il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano con il pm Luca Gaglio continuano le indagini per omicidio volontario.
Dagli esami del sangue sembra proprio essere confermata l’ipotesi di avvelenamento. Proprio lei dieci giorni prima del decesso aveva chiesto ai medici aiuto, perché sentiva dentro di se di essere stata avvelenata – anche se gli esami avevano dato un esito negativo.