Vicenda annosa quella della Brexit, con una Theresa May che si vede bocciare l’accordo per la terza volta consecutiva. Ora si dimette?
La maggioranza dei Parlamentari ha bocciato l’accordo per la Brexit e ora Cobyn chiede alla May di confermare le sue dimissioni.
Accordo bocciato
La tanto attesa giornata di ieri non si è conclusa nel migliore dei modi, vedendo l’accordo bocciato dalla Camera dei Comuni per la terza volta consecutiva. Un voto che ha registrato 286 favorevoli contro i 344: 58 persone che hanno deciso la sorte inglese, seppur molto meno della volta precedente.
Theresa May ha quindi potuto notare una distanza netta con uno schiaffo da parte del Parlamento e la richiesta di conferma dimissioni. Ma la premier ha evidenziato di avere un piano B e che nota il comportamento della Camera “gravoso”.
Nonostante avesse detto che si sarebbe dimessa, la May fa dietrofront – per ora – e conferma la sua insistenza al fine che l’accordo giunga al termine ma positivamente.
Jeremy Cobyn non è dello stesso avviso – leader dell’opposizione britannica – e chiede alla premier di dare immediate dimissioni prima che il 10 aprile ci si raduni per il Consiglio Europeo, organizzato per discutere la situazione dello sviluppo inglese su più fronti.
Lo scenario Brexit attuale
Ma quale scenario si pone davanti ai nostri occhi adesso? Per quanto riguarda il No Deal – come riportato da Ansa – ci potrebbe essere una uscita del Regno Unito dall’Europa ma senza un accordo. La data da segnare in agenda è 12 aprile, dove il governo inglese dovrà dichiarare la sua decisione ovvero proroga lunga motivata oppure andare verso il No Deal.
Si parla anche di una soft Brexit, mantenendo quindi con l’Europa alcuni accordi e rapporti di natura economica sulla via privilegiata oppure, ancora, elezioni politiche anticipate.