Un omicidio efferato quello di Yara Gambirasio. Non era mai stato chiarito prima dagli inquirenti il modo in cui Massimo Bossetti l’avrebbe uccisa: adesso emerge la verità
Massimo Giuseppe Bossetti, com’è noto a tutti, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Ma c’è qualcuno che ancora crede in modo deciso nella sua innocenza. Primo tra tutti, Ezio Denti l’avvocato del colpevole o presunto tale.
Com’è morta Yara
Si è parlato moltissimo del caso Yara Gambirasio. Massimo Bossetti è stato condannato, ma restano decisamente tanti i dubbi circa la sua colpevolezza, l’avvocato punta sulla riapertura del caso. Ma anche sulla dinamica e sul modo in cui il muratore di Mapello avrebbe ucciso la ragazza è ancora, per tutti poco chiaro.
Lo scorso ottobre all’ergastolo dalla Corte di Cassazione. La 13enne, ricordiamo, è ritrovata uccisa il 26 febbraio 2010 in un campo a Chignolo d’Isola, distante pochi chilometri da Brembate di Sopra (Bergamo) città dalla quale era scomparsa tre mesi prima.
L’omicidio Gambirasio
Per l’omicidio di Yara è stata condannato il muratore di Mapello, Massimo Bossetti, in tutti e tre i gradi di giudizio. Ezio Denti in una trasmissione radiofonica in onda su Radio Cusano Campus, rivelò:
“Per un processo di revisione serve qualcosa di forte, fortissimo. Non posso entrare nei dettagli ma crediamo di avere elementi sufficientemente forti per poter riaprire il caso, ne sono più che convinto. Mi mancano ancora dei tasselli importanti ma se riuscirò ad incastrarli allora ne vedremo delle belle“.
La difesa quindi avrebbe elementi rilevanti per poter far riaprire il caso. Queste dichiarazioni arrivano qualche mese dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha ribadito l’ergastolo al muratore.
Denti sottolinea di non essersi mai arreso:
“Non mi sono mai fermato. Abbiamo ricominciato da capo. Il tempo ci darà ragione. L’errore di questo processo è all’inizio. C’è un errore che si son portati fino alla fine“.
Poi continua:
“Abbiamo quindi ricevuto diverse informazioni che sono interessanti“.
La Suprema Corte ricostruendo la dinamica dell’omicidio che ha sconvolto l’Italia, ha rivelato che Bossetti:
“dopo aver prelevato la ragazza e averla stordita, l’ha trasportata nel campo di Chignolo d’Isola”
Sostenendo pertanto che i tempi in cui la ragazzina è stata prelevata e il ritorno a casa del colpevole erano perfettamente compatibili ma questo non è esatto per la difesa. Una sentenza che per la difesa fa acqua da tutte le parti. La ragazzina sarebbe stata uccisa in una maniera estremamente brutale e il muratore si è sempre dichiarato innocente.