Dopo diciassette anni una svolta che potrebbe trovare nuova luce sul caso dell’omicidio Desirée Piovanelli. Ecco i dettagli
L’omicidio Desirée è stato uno dei più terribili, ma ora sembra esserci una svolta nel caso con una presunta quinta persona che ha partecipato alla macabra azione.
La vicenda
Un caso di cronaca che si aggiunge agli altri italiani, indimenticabili per la loro ferocia e orrore ai danni di persone innocenti. Desirée Piovanelli aveva 14 anni quando il 28 settembre 2002 è stata rapita e uccisa, all’interno di una cascina di Brescia – dove oggi sorge un residence di lusso.
Era stato il suo coetaneo, Nicola Bertocchi, ad averla invitata e attirata in quella cascina a pochi metri da casa per farle vedere dei cuccioli appena nati di gatto. Ma la ragazza non si è trovata davanti ad uno spettacolo della natura bensì ad altri due coetanei e un adulto: il loro intento era violentarla e poi ucciderla, senza pietà. Persone che lei conosceva bene, di cui si “fidava” che si sono rivelati essere i mostri del suo tragico destino.
Giovanni Erra è ancora in galera per il suo 30 anni di reclusione, per la quale chiede la revisione del processo – mentre gli altri complici al tempo minorenni sono già in libertà.
La svolta nel caso
A distanza di diciassette anni da quel tragico giorno, il Giornale di Brescia rivela qualcosa che potrebbe dare una svolta al caso e un’aggiunta a quanto sino ad ora definito.
Il Ris di Parma ha trovato una traccia di DNA che non appartiene alle persone sino ad oggi indicate. La stessa si trova sul giubbino della ragazza, all’altezza del costato e del gomito – trovata a suo tempo durante le indagini ma mai presa in considerazione.
Per questo motivo gli avvocati della famiglia Piovanelli chiedono alla Procura di Brescia di analizzarla e portare alla luce il nome del “soggetto di sesso maschile”. Un nome che potrebbe dare una svolta al caso e dare nuovi tasselli molto importanti.