Voti in cambio di denaro a Torre del Greco per le amministrative del 2018 e 14 misure cautelari. Ecco cosa è successo
La Procura di Torre Annunziata ha svolto indagini a tappeto in merito alle elezioni amministrative del 2018, con il coinvolgimento di 14 persone tra le quali un poliziotto.
L’indagine
La Procura di Torre del Greco ha mandato avanti le indagini per scoprire una grande macchinazione, venuta ad organizzarsi proprio durante le elezioni amministrative del 2018. I voti venivano acquistati in cambio di denaro – generi alimentari e posti di lavoro previsti da un progetto regionale del momento.
A questo sono seguite 14 misure cautelari emesse direttamente dal Gip – con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo scambio con voti elettorali – favoreggiamento – detenzione illegale di armi da sparo da guerra e comuni.
Voti comprati
I voti venivano acquistati per una somma pari a 25 sino a 30 Euro, come accennato con uno scambio anche di generi alimentari oppure posti di lavoro che erano all’interno di un progetto particolare della Regione.
Due i consiglieri coinvolti, tra i quali anche un poliziotto, che sono all’interno della maggioranza. Ciro Piccirillo – poliziotto – è stato posto in divieto di dimora e Stefano Abilitato con provvedimento restrittivo ai domiciliari per cinque anni.
Quest’ultimo ha procurato voti in cambio di cinque assunzioni nella ditta di smaltimento rifiuti che gestiva. Una terza persona è coinvolta nell’inchiesta ed è uno dei responsabili della Onlus locale che dirottava i pacchi siglati Unicef e consegnati alle persone che davano il voto promesso.
Un video ha smascherato l’operazione insieme all’indagine, ma per ora non sono emersi collegamenti con il gruppo di criminalità organizzata.