Riflettori sempre puntati sul misterioso omicidio di Garlasco con vittima la giovane Chiara Poggi. La decisione di Alberto Stasi ha lasciato tutti perplessi
Alberto Stasi unico condannato per l’omicidio dell’allora fidanzata Chiara Poggi svolge la sua vita tra carcere e lavoro. Emerge ora un netto rifiuto nei confronti della famiglia della vittima.
L’omicidio di Chiara Poggi
Un passo indietro sino al 13 agosto 2007, quando la giovane Chiara Poggi fu uccisa brutalmente all’interno della sua casa a Garlasco – Pavia.
Fu proprio il fidanzato, Stasi, a vederla per ultimo e a denunciare quel cadavere trovato dopo essere entrato in casa della vittima. Unico indiziato e proclamato colpevole anche dall’opinione pubblica sin da subito, per il suo comportamento freddo e quasi scostante durante tutto il periodo delle indagini.
Gli indizi – secondo gli investigatori – hanno sempre condotto verso di lui, considerato dapprima innocente in primo grado e successivamente condannato a sedici anni di galera con conferma da parte della Cassazione. All’interno del carcere Stasi si è ricostruito una vita, dedicandosi allo studio e al lavoro come centralinista per un call center che gli percepisce uno stipendio adeguato, alle ore di impiego.
Il no di Alberto Stasi nei confronti della famiglia Poggi
Ma quello che emerge dai legali della famiglia Poggi ha lasciato tutti senza parole. Bisogna evidenziare che il tribunale aveva stabilito un risarcimento nei confronti dei familiari di Chiara Poggi, pari ad un milione di Euro.
Una cifra che Stasi si è rifiutato di versare nei loro confronti, nonostante il suo lavoro fisso con stipendio assicurato. L’Avvocato della famiglia – Gian Luigi Tizzoni – si è definito stupefatto:
“nessuno ci ha detto nulla del lavoro. cercheremo di capire se parte del suo stipendio verrà trattenuto”
Una trattenuta che servirebbe quindi al risarcimento vittime e spese processuali, come indica la legge italiana.
Stasi, nonostante tutto, si professa innocente e non intende versare la somma richiesta dal tribunale.