Per l’omicidio di Stefano Leo, tra scambi di persona e ritardi da parte della giustizia, ci sono ora le parole del giudice verso la sua famiglia
Parole commoventi e dirette quelle del giudice nei confronti della famiglia, in merito all’omicidio di Stefano Leo.
La rabbia del padre di Stefano Leo
Il padre di Stefano non si da pace e più si aggiungono tasselli a questa vicenda e minore è il suo credo nella giustizia.
Come si evince dal TgCom24 l’uomo è disperato e dichiara apertamente di essere rimasto scioccato dopo aver saputo che il killer di suo figlio, non era stato messo in galera per un ritardo da parte della burocrazia:
“voglio andarmene dall’italia, qui qualcosa non funziona”
Evidenziando che ci sono persone in giro per il nostro Paese molto pericolose, che quando hanno una delusione o un raptus improvviso compiono azioni irreversibili e molto gravi.
Non danno pace nemmeno le continue versioni di Said – l’omicida di Stefano – che in un primo momento ammette di aver agito per cancellare la felicità dal volto del ragazzo e in un secondo momento si apre lo scenario dello scambio di persona.
Le parole del Giudice per la famiglia di Stefano Leo
Edmondo Barelli Innocenti – presidente della Corte d’Appello di Torino – interviene in merito alla mancata carcerazione di Said Mechaquat chiedendo scusa alla famiglia della vittima:
“come rappresentante dello stato mi sento di chiedere scusa alla famiglia”
Evidenziando che l’operato dei giudici sia stato svolto in maniera corretta, cercando anche di far comprendere i vari ruoli all’interno della giustizia dove magistrati e cancellieri si trovano dinanzi ad una burocrazia a volte in ritardo.