Tre ore di racconto per Sergio Zanotti, rapito nel 2016 e liberato dopo il suo lungo inferno. Ecco tutti i dettagli
Sergio Zanotti, l’imprenditore tenuto in ostaggio da Al Quaeda per tre lunghi anni, racconta il suo personale inferno al Pm e come tutto è iniziato.
La liberazione di Sergio Zanotti
L’imprenditore è finalmente tornato in Italia, dopo essere stato rapito per tre lunghi anni. Periodo nel quale tutti gli investigatori non si sono mai dati per vinti e hanno cercato – anche grazie ai video messaggi che mandavano i rapitori – di trovare un modo sicuro per liberarlo.
Si è visto allo specchio per la prima volta dopo tutto questo tempo, indicando di essere invecchiato di 15 anni nel frattempo e di avere avuto paura. Conferma inoltre di non essersi allontanato volontariamente e di non aver creato lui tutto questo per nasconder problemi di denaro – dubbio sollevato in questi anni di prigionia.
Il racconto del rapimento di Zanotti
Tre ore davanti al Pm per raccontare il suo personale inferno nei minimi dettagli e cercare di ricostruire quanto accaduto, durante questi tre anni. L’imprenditore bresciano di 59 anni – come si evince da Il Messaggero – ha raccontato di essere partito per la Turchia nell’aprile del 2016 in cerca di lavoro – per la vendita di alcune monete antiche.
Evidenzia di aver fatto un grande errore, dando fiducia ad un tassista abusivo della zona:
“sono salito e dopo poco sono stato venduto ai miliziani”
Racconta di essere stato narcotizzato ed essersi risvegliato in una piccola casa ad Aleppo. Durante il periodo della prigionia ha cambiato circa 10 case/prigioni con trasferimenti molto brevi e di non aver mai incontrato altre persone rapite come lui.
Zanotti ha confermato di essere stato trattato abbastanza bene e di aver indossato catene o minacce con armi, solo durante i video messaggi:
“come una sorta di fiction, per fare più scena”