Continua la paura in Libia, con l’attacco di Haftar e i suoi razzi mentre Sarraj cerca una contro offensiva. Cosa sta succedendo?
Gli Usa abbandonano la Libia così come gli imprenditori italiani, con l’attacco diretto da parte di Haftar. Ecco tutti i dettagli delle operazioni.
Attacco in Libia e paura di guerra civile
A Tripoli la furia delle milizie è iniziata, con l’assalto dai razzi lanciati direttamente dal generale Khalifa Haftar.
Ieri sera sul tardi, la capitale libica si è ritrovata da una parte con gli abitanti che tentavano di raccogliere scorte alimentari, mentre dall’altra colpi di arma da fuoco che rimbombavano tra le strade. Il GNA ha confermato di aver fermato le truppe offensive all’aeroporto e in altre arterie principali della città.
La stessa è sotto controllo, ma nonostante questo i razzi continuano ad arrivare indisturbati.
Il bilancio della offensiva e la fuga degli USA
Un bilancio non positivo per queste prime 48 ore, che ha registrato 21 morti e 27 feriti destinati a salire. L’offensiva è stata chiamata “Vulcano di rabbia” e tiene testa alla furia di Haftar, rimasto da solo senza l’aiuto di Rada.
Un testa a testa molto compatto, determinato e veloce che non intende far passare indenni le forze del “nemico”, che avrebbe necessità di rifornimenti a Jufra – città più vicina ma completamente blindata:
“haftar è un grande traditore”
Ripete continuamente Sarraj, convocando l’ambasciatrice francese Du Hellen e minacciandola di espulsione – vista il grande sostegno della marcia su Tripoli – o meglio – del suo ideatore come si evince da La Stampa.
Nel mentre Washington fa rientrare tutti i diplomatici ed evacuare anche il contingente di supporto, al fine che siano messi in sicurezza.