L’omicidio di Alghero si è rivelato essere un fatale errore, un gioco tra amici finito in tragedia. I dettagli della vicenda lasciano però qualche dubbio agli inquirenti
Un omicidio quello avvenuto ad Alghero che ha lasciato la città avvolta nel dolore, per quel ragazzino morto a soli diciotto anni per un gioco finito male.
La disperazione degli amici per la morte di Alberto Melone
Non sono giorni normali ad Alghero e al bar del papà di Antonio Melone – noto e ben frequentato – si resta in silenzio, tra le lacrime e lo sgomento.
Un piccolo mazzo di girasoli all’entrata e un biglietto da parte degli amici del ragazzo, che proprio quella sera lo stavano aspettando per bersi una birra.
Una cittadina che si era appena ripresa dal lutto per femminicidio e ora si trova davanti a questa perdita, con amici che parcheggiano gli scooter e chiacchierano su cosa possa essere realmente accaduto.
La disperazione di Lukas Saba per l’omicidio
Lukas Saba di diciotto anni era il migliore amico di Alberto Melone, crollato dopo un interrogatorio lungo molte ore. Nonostante la sua versione non presenti molti dubbi, gli investigatori non sono convinti e continuano ad indagare su cosa sia realmente accaduto dentro quella casa.
Lukas ha dichiarato, come si evince da L’Unione Sarda, di aver sparato per errore:
“ho sparato, ma stavamo giocando e il colpo è partito per sbaglio”
Il ragazzo è stato arrestato con l’accusa di omicidio, dopo aver detto finalmente la verità. Una prima versione confusa, con un killer spietato che bussa alla loro porta e fredda l’amico senza una motivazione, poi il crollo e la dichiarazione del delitto per sbaglio.
Secondo i Carabinieri però questa potrebbe non essere la versione definitiva, tanto da voler vederci chiaro e comprenderne la dinamica.