L’autopsia ha confermato ciò che si temeva di più in merito all’omicidio di Stefania Crotti. Ecco tutti i dettagli
L’omicidio Crotti si aggiunge a tutte quelle vicende di cronaca italiana, che lasciano tutti nello sgomento. Ma la conferma che il tutto sia stato ancora più tragico, arriva dalla autopsia.
Il comportamento di Chiara Alessandri in carcere
Chiara Alessandri è la donna accusata per l’omicidio di Stefania Crotti, per vendetta contro il marito che ha avuto una piccola relazione con lei durante una pausa di riflessione dalla moglie.
Un piano studiato da settimane e nei minimi particolari, messo in scena come una sorpresa romantica per Stefania da parte di suo marito Stefano: bendata è stata portata sul presunto luogo dell’incontro, ma ad aspettarla c’era Chiara insieme alla sua furia omicida.
I giudici le hanno negato gli arresti domiciliari in quando considerata estremamente pericolosa, nonostante avesse a che fare con i bambini ogni giorno (coordinatrice della scuola elementare e madre di tre bambini). La donna ha ammesso di aver portato Stefania in Franciacorta ma nega ancora oggi di averle dato fuoco.
La conferma dell’autopsia di Stefania Crotti
Nonostante questo l’autopsia rivela un dettaglio agghiacciante, ipotizzato già precedentemente ma mai confermato. Secondo gli esami la Crotti era ancora viva quando arrivata nelle campagne di Erbusco.
La sua morte è avvenuta sia per i colpi della Alessandri e sia per le fiamme che l’hanno carbonizzata. Nonostante la sua situazione neurologica fosse alquanto compromessa, era vigile e respirava ancora all’interno del portabagagli dell’auto e anche quando è stata tirata fuori.
Due le cause finali del decesso secondo i medici legali:
- traumatismo contusivo cranico – per i quattro colpi violenti alla testa con un martello
- choc termico dovuto al suo corpo che è bruciato mentre era ancora viva.
Una fine tremenda, per una vendetta senza un fine logico.