La portavoce della Sea Eye lancia l’allarme per i migranti della Alan Kurdi, ma nessuno sembra voler rispondere alla richiesta di aiuto
Sulla Alan Kurdi le condizioni sono pessime, con cibo e acqua in via di esaurimento e condizioni di salute non positive. Se nessuno risponderà all’appello si teme possano fare un gesto estremo.
Le condizioni dei migranti sulla nave Ong
Carlotta Weibl è la portavoce della Sea Eye è lancia una richiesta di aiuto per i 64 migranti, al largo delle cose di Malta. Secondo quando da lei comunicato – e come si evince da TGCOM 24 – le persone salvate e ora a bordo riversano condizioni preoccupanti.
Le scorte di acqua e cibo sono minime e finiranno nel giro di poche ore, mentre la loro esposizione al freddo – alla pioggia e alle onde rischia di compromettere la loro vita. Evidenzia inoltre che le condizioni fisiche, nella maggior parte dei casi, sono molto deboli soprattutto dopo la fuga dai campi di detenzione della Libia.
C’è chi soffre di mal di mare o possiede uno stato psicologico molto fragile, tale da minare anche la convivenza con le altre persone.
La richiesta della Ong a Malta
Nonostante il ministro degli Interni italiano abbia dato alle donne e bambini possibilità di scendere a Lampedusa, ottenendo cure immediate e cibo – loro hanno preferito rifiutare e non dividersi dai propri mariti continuando la corsa verso Malta.
Ora nessuno risponde alla richiesta di aiuto – sempre secondo la portavoce – denunciando così questa tipologia di approccio:
“chiediamo all’italia di applicare gli stessi diritti umani a rifugiati e migranti, come cittadini europei”
La nave ora si trova al largo di Malta, in attesa di istruzioni e che qualcuno faccia loro attraccare il prima possibile.