La situazione in Libia sta peggiorando e innumerevoli profughi stanno scappando con ogni mezzo possibile. Ecco gli aggiornamenti e sviluppi
Una situazione che lascia poco all’immaginazione, con la Libia vittima di una guerra interna che sta portando morte e fuga con ogni possibilità e mezzo.
800 mila profughi in fuga da Tripoli
Il bilancio delle vittime di questa guerra civile sta aumentando di ora in ora, con una stima a ieri sera pari a 147 morti e 614 feriti – come riporta l‘Organizzazione Mondiale della Sanità.
Gli sfollati ammontano a 18mila – come da stima Onu – e una stima approssimativa, ma agghiacciante, di 800 mila profughi in fuga che potrebbero arrivare in ogni parte d’Europa.
Sarraj chiede di intervenire al più presto, perché all’interno di questo numero infinito di persone che scappano si nascondono anche criminali legati all’Isis pronti ad infiltrarsi.
La situazione della guerra civile
Anche se tutto cambia ogni minuto, secondo la ultime indiscrezioni e fonti ufficiali – come Ansa e Il Messaggero – le forze di Haftar rispondono ai blocchi con lanci di missili all’entrata di Tripoli anche se l’offensiva si fa sempre più debole.
L’inviato speciale dell’Onu – Ghassan Salamè – ha dichiarato che secondo lui Haftar non stia compiendo un’azione anti terrorismo ma un vero e proprio colpo di Stato. Una accusa diretta, la prima sino ad ora, che sorpassa tutti e dice una verità forse sino ad ora non voluta far emergere.
Un botta e risposta fatto di armi e violenza, che nella notte ha portato proprio le forze di Haftar a lanciare cinque missili nella zona di Abu Slim vicino alla capitale. Gli stessi hanno distrutto un’abitazione, auto e provocato tre feriti gravi.
Serraj sta definendo tutti gli aspetti di una guerra a bassa intensità ma di lunga durata:
“la verità è che qui siamo tra democrazia e dittatura”