Notre Dame è stata divorata dalle fiamme, ma il primo allarme è stato ignorato: si poteva salvare?
Dopo il disastro di Notre Dame emerge che il primo allarme per l’incendio sia stato completamente ignorato, sottovalutando una situazione che ha portato alla tragedia che tutti conosciamo.
La testimonianza degli operai francesi
Julien Le Bras è il titolare dell’azienda a conduzione familiare Le Bras Frères – una piccola realtà che ha ottenuto l’appalto per il restauro della guglia della cattedrale francese.
Lacrime di gioia due anni fa per la notizia e di disperazione oggi, dopo quanto accaduto all’edificio storico. Ha rilasciato poche parola al cronista dell‘Est Républicans e come riportato dal Messaggero, nessuno di loro sa come sia potuto accadere.
C’erano 12 operai a lavoro che hanno rispettato tutti i dispositivi e le procedure di sicurezza:
“noi vogliamo si faccia luce sulle cause”
Un’azienda piccola ma affermata che restaura cattedrali in tutta la Francia e non hanno mai fatto alcun errore. Ma quindi cosa è successo proprio quella sera?
Al momento dell’inizio dell’incendio i dodici operai non erano presenti e ci sono cinque imprese che sono intervenute per il grande progetto di restauro.
Il primo allarme ignorato
Secondo una prima ricostruzione, l’incendio si potrebbe essere propagato tra le querce delle capriate del 300 – un piccolo focherello che si è alimentato per ore sino a scatenare la tragedia più feroce.
C’è da evidenziare, però, che un primo allarme è scattato alle 18.20 – ma i pompieri non hanno trovato nulla di sospetto. Il secondo allarme è arrivato alle 18.43 – ed è in quel momento che dal tetto si intravedevano già le fiamme.
Tralasciata oramai l’ipotesi di atto terroristico, la pista più seguita è quella – seppur non confermata – di un problema nato per la saldatura metallica del ponteggio direttamente alla trave di legno.
Le squadre speciali continuano il loro lavoro per individuare le cause e arrivare quanto prima alla verità.