La direttiva anti degrado inviata da Matteo Salvini ha destabilizzato i sindaci, che insorgono e si rifiutano di eseguire
Una direttiva in merito alla sicurezza, inviata da Matteo Salvini, sta suscitando numerosi dubbi e commenti tra i sindaci delle varie città italiane.
La direttiva anti-degrado inviata ai sindaci
Un provvedimento che è stato inviato dal ministro dell’Interno a tutti i sindaci italiani, con la delimitazione di alcune zone rosse all’interno delle città.
Nelle stesse ci dovrà essere un divieto di transito e entrata per alcuni soggetti, ritenuti pericolosi e/o rischiosi per la sicurezza dei cittadini e città stessa. Un provvedimento già introdotto per Firenze e Bologna che dovrà estendersi in tutte le città italiane.
Nel momento in cui, come dive la direttiva, i sindaci non riescano a raggiungere l’obiettivo di una sicurezza urbana – i prefetti devono prendere in mano la situazione e agire sulle zone rosse.
I sindaci attaccano Salvini sulla direttiva
L’Anci – con le parole del suo direttore Antonio Decaro – si è dichiarato molto stupito di tale provvedimento e i sindaci hanno manifestato, sin da subito, un malcontento particolare:
“i sindaci non sono distratti”
I sindaci delle varie città si sono infuriati anche per alcune parole citate dal vice premier, che invita le città a combattere le “occupazioni” dando loro armi per combattere alcune problematiche:
“se i sindaci sono distratti, ci sono i prefetti per contrastare degrado e illegalità”
Il ministro evidenzia inoltre che tutto nasce dalle occupazioni abusive a Firenze, con una ordinanza anti – balordi del prefetto Laura Lega:
“emanerò una direttiva da applicare in tutta italia”
Ma Decaro non ci sta e invita il ministro a considerare i sindaci come alleati, per arricchire le città e non per essere commissariati.